L’emergenza sanitaria che ha colpito nei mesi scorsi la nostra regione, e che tuttora permane, anche se in misura attenuata, ci ha sicuramente insegnato che le grandi crisi non vanno affrontate in solitudine e che è importante fare squadra, per trovare insieme le migliori soluzioni.
Per questo motivo Alliance Valdôtaine, Stella Alpina, Italia Viva, e indipendenti, sono giunti in modo naturale alla decisione di unire le forze per un rilancio e una maggiore efficacia della politica in Valle d’Aosta, costruendo una proposta comune per le elezioni regionali del 20 e del 21 settembre prossimi.
La collaborazione in particolare tra Alliance Valdôtaine e Stella Alpina non è cosa nuova, avendo già condiviso esperienze politiche e precedenti campagne elettorali è la rappresentazione di una concezione condivisa della politica, in quanto servizio reso alla comunità e al territorio di appartenenza, a cui i movimenti si sentono profondamente legati. Non è un caso, infatti, che le stesse forze politiche si presentino in coalizione anche nelle elezioni per il Consiglio comunale di Aosta.
Pur mantenendo le loro peculiarità e le distinte identità, Alliance Valdôtaine, Stella Alpina e Italia Viva sono riuscite, senza fatica, a fare sintesi e a valorizzare i punti comuni, in un’ottica di collaborazione e rispetto reciproco.
In un momento storico in cui in Valle d’Aosta abbondano le scissioni e le frammentazioni del quadro politico che sono la causa principale di uno stato di ingovernabilità costante, questi movimenti hanno fatto una scelta coraggiosa e di più ampio respiro, proponendosi insieme agli elettori, aggregando forze, donne, uomini e idee per una proposta semplice e di buon senso, il cui messaggio è facilmente comprensibile, tutto giocato in positivo, perché di questo ha bisogno la nostra Regione, tormentata da anni di lotte intestine.
Questo programma elettorale è frutto di un lavoro condiviso tra i movimenti politici, i candidati e singoli cittadini che con libertà hanno voluto portarci contributi e proposte.
Si pone obbiettivi di breve termine, nella consapevolezza che i mesi immediatamente successivi al rinnovo del Consiglio Valle, saranno di cruciale importanza per alcune scelte riguardanti la riallocazione delle risorse e le strade da intraprendere per la valorizzazione di settori strategici per la ripresa post Covid, in primis il sostegno all’imprenditoria locale e il rilancio dell’economia, ma anche in termini di sevizi al cittadino che vanno garantiti nell’ambito sanitario, della scuola e dei servizi alla persona, che nei mesi del lockdown hanno subìto arresti o ritardi forzati.
La battaglia contro il Covid-19 ha posto in primo piano anche criticità legate all’infrastrutturazione informatica, all’innovazione, la questione del cosiddetto “digital divide”, ossia del divario digitale che caratterizza ancora zone della Valle d’Aosta.
In questi ultimi mesi,molte persone hanno concretamente verificato l’impossibilità di collegarsi al web con quei parametri minimi necessari a garantire la fruizione di determinati servizi e hanno colto l’importanza di questi aspetti in particolare con riferimento allo smart-working e la didattica a distanza.
É ora necessario lavorare perché tutti i Valdostani possano fruirne liberamente e garantire un libero accesso alla rete.
Gli studenti, gli imprenditori, gli agricoltori, i valdostani tutti, nei nostri Comuni, devono avere le stesse égalités des chances, disporre delle stesse performance di velocità e affidabilità dei centri urbani, in modo da poter essere anch’essi protagonisti di questo nuovo mondo, in questa nuova Europa.
Il programma della lista si sostanzia su una nuova visione di Valle d’Aosta, in cui si deve rafforzare il fragile tessuto economico produttivo ponendo al centro l’iniziativa imprenditoriale che la pubblica amministrazione deve sostenere con adeguati processi semplificativi, di digitalizzazione e di sburocratizzazione.
A questo riguardo è importante avvalersi, a tutti gli effetti, delle prerogative che la nostra specialità offre anche sul piano della fiscalità attraverso l’applicazione della norma di attuazione dello Statuto (D.Lgs.184/2017) per ridurre la pressione fiscale. E’ solo con una valorizzazione delle attività produttive private ed una regione “meno presente” nell’economia che si può garantire un futuro sostenibile e di benessere alla comunità valdostana e nel contempo offrire alle nuove generazioni la possibilità di intravedere nella terra natia il luogo dove affermare le proprie aspirazioni di vita.
E’ fondamentale quindi affrontare il futuro con progettualità, con interventi e azioni strutturanti sulle quali si possa poggiare il rilancio dell’economia e del lavoro. E’ questa una sfida ambiziosa alla quale non ci si può sottrarre che richiede anche un processo di cambiamento culturale e in cui potranno essere utili le esperienze maturate a livello politico amministrativo negli ultimi anni, consapevoli che non servono promesse né voli pindarici, ma una programmazione strategica con risposte concrete nei singoli settori, inquadrate in una cornice generale, per costruire insieme e per la comunità una Valle d’Aosta produttiva, efficiente e che non lasci indietro nessuno. La nostra regione vive di finanze proprie e quindi è prioritario affiancare alla politica della spesa la politica delle entrate in modo da programmare lo sviluppo e la crescita economica. La pubblica amministrazione deve assoggettarsi ad un processo di riforma importante per erogare servizi nei tempi e nella qualità attesa dai cittadini e imprese. Le legislazione dovrà quindi essere aggiornata e semplificata identificando chiaramente finalità e obiettivi senza lasciare spazio a dubbie interpretazioni.
In particolare si dovrà cogliere la nuova programmazione europea 2021-2027 come un’opportunità utile per una politica di sviluppo sul medio periodo cosi come sarà fondamentale avere un’attitudine nuova e strutturata verso i bandi e finanziamenti europei mediante il rafforzamento dei rapporti con l’Unione europea e della presenza nella sede a Bruxelles. Bandi che devono diventare più accessibili anche alle piccole imprese che compongono il tessuto produttivo valdostano.
Per chiarezza va detto che nello specifico i temi sono stati trattati in ordine alfabetico e che sarà nostra premura e impegno dedicare a ogni tematica il giusto peso in un ragionamento programmatico più complesso e organico che declina il lavoro da fare sui vari settori in priorità e obiettivi di legislatura.
IL PROGRAMMA
AGRICOLTURA
Più qualità riconosciuta ai prodotti
Maggiore sinergia con il turismo
L’agricoltura è un tassello fondamentale dell’economia valdostana, settore trainante, ma anche un mestiere non facile, a cui va garantita la giusta redditività e riconosciuto il valore che ricopre per lo sviluppo socio-economico della nostra Regione.
Le attuali politiche di sostegno al settore vanno preservate, garantendo la copertura finanziaria alle misure regionali e al cofinanziamento dei programmi europei.
Intendiamo lavorare di concerto con le associazioni di categoria a soluzioni finalizzate ad agevolare le imprese agricole nell’abbattimento dei costi di gestione, rafforzando il supporto tecnico al settore.
E’ imperativo nei prossimi mesi cogliere le opportunità fornite dal nuovo PSR per mettere a frutto l’esperienza acquisita con i programmi precedenti. In stretto raccordo con le associazioni andranno definite attentamente le nuove misure, ma soprattutto andranno definite con cura le procedure tecnico-amministrative di raccolta e di istruttoria delle domande di aiuto, al fine di semplificare e dove possibile ridurre le incombenze burocratiche a carico dei beneficiari. I titolari di azienda agricola dovranno essere messi nelle condizioni di gestire direttamente il loro fascicolo aziendale e con queste finalità sarà importante fornire, a coloro che lo desiderano, un’adeguata formazione dal punto di vista informatico e gestionale.
Quanto alla promozione e commercializzazione dei prodotti DOP e tradizionali della Valle d’Aosta, dobbiamo fare in modo che la loro unicità diventi un tutt’uno con la loro qualità: la loro remunerazione dipende dal modo in cui i prodotti sono presentati sul mercato.
E’ necessario mettere in campo azioni coordinate finalizzate alla promo-commercializzazione dei prodotti della filiera enogastronomica di qualità, al fine di integrare l’offerta turistica e l’appetibilità del nostro territorio e contribuire a remunerare le produzioni e dare il giusto riconoscimento al lavoro svolto con impegno dalle nostre aziende.
Le misure di aiuto alle aziende che partecipano a saloni e manifestazioni fieristiche a livello nazionale e internazionale sono una reale opportunità di sviluppo per il prodotto Valle d’Aosta e meritano attenzione specifica.
Vanno creati, in stretta sinergia con l’Office régional du tourisme, nuovi percorsi di scoperta del territorio, che incentivino le aziende a far conoscere le proprie realtà, accrescendo imprenditorialità e competenze professionali.
Si rivela interessante in tale direzione l’opportunità di creare una piattaforma di domanda e offerta dei prodotti e delle aziende turistiche (alberghi e ristoranti) al fine di garantire l’utilizzo dei prodotti locali nell’intero circuito di promozione turistica.
AMBIENTE E MONTAGNA
Più crescita sostenibile del territorio
Attenzione alle nostre acque
L’impegno che ci assumiamo rispetto alla materia “Ambiente” è prioritario. Intendiamo garantire continuità alle numerose attività strategiche avviate in questi due anni, tese ad una crescita sostenibile del nostro territorio.
Il territorio è risorsa preziosa da salvaguardare e tutelare; l’attenzione all’ambiente naturale oltre che un dovere etico è un’opportunità da non perdere per lo sviluppo socioeconomico futuro della Valle d’Aosta legato anche al turismo.
Il governo regionale ha avviato nel 2019 il percorso di costruzione della Strategia regionale di sviluppo sostenibile, con l’intento di procedere coinvolgendo tutta la società valdostana per immaginare un futuro resiliente per la nostra regione.
I temi chiave della green economy e dell’economia circolare dovranno essere al centro dell’attenzione per l’ambiente.
Il nuovo piano rifiuti dovrà individuare le migliori azioni per ridurre la produzione pro-capite di rifiuti, l’utilizzo di plastiche ed imballaggi favorendo i prodotti di prossimità, garantire un recupero certo dei materiali, anche con filiere di recupero locali, riducendo i quantitativi conferiti in discarica. Saranno inoltre messe in atto azioni concrete per ottimizzare i costi di raccolta e di conferimento, individuare meccanismi di tariffazione premianti per i comportamenti virtuosi. E’ inoltre fondamentale migliorare la gestione dei rifiuti da demolizione, innestando politiche di recupero e riuso di tali materiali nel settore pubblico e privato.
Per quanto concerne il cambiamento climatico, i cui effetti minacciano fortemente i territori alpini, gli sforzi per impostare le strategie di riduzione della produzione di gas climalteranti continueranno ad essere al centro del percorso fortemente etico e virtuoso, tracciato dall’attuale Giunta regionale, che porterà alla decarbonizzazione della Valle d’Aosta entro il 2040.
Basandoci sul “Rapport climat” appena presentato, e avendo dunque ben chiari i futuri scenari che ci aspettano, potremo definire una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici a misura della nostra realtà.
I prossimi anni dovranno essere certamente contrassegnati da un rinnovato e più diffuso interesse per la natura, la biodiversità, la fruizione del territorio con modalità a basso impatto ambientale, il silenzio e la naturalezza della montagna.
Iniziative come l’ampliamento del Parco naturale del Mont Avic, il cui percorso è stato avviato grazie all’iniziativa di privati cittadini e al nostro convinto sostegno, saranno accolte con attenzione e cura poiché portatrici di una nuova cultura della bellezza e della promozione di quel turismo ambientale che sa apprezzare la vera essenza del patrimonio naturale della Valle d’Aosta e lo rispetta.
Infine, riteniamo fondamentale la definizione di modelli e scenari per la gestione delle foreste affinché assolvano alla loro fondamentale funzione ambientale. Va data la giusta importanza all’utilizzo di questa fondamentale risorsa rinnovabile
Lo sviluppo sostenibile è anche al centro della candidatura transfrontaliera del Monte Bianco a Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, sviluppata in collaborazione con la Comunità dei Comuni della valle di Chamonix e con il Canton Vallais: l’accettazione di tale candidatura non è scontata, dovremo pertanto moltiplicare i nostri sforzi e le nostre energie, curando i rapporti con i partner, con le autorità italiane e con i Ministeri dell’ambiente, della cultura e degli esteri.
Un territorio interamente montano e per questo fragile come è il nostro richiede cure e manutenzioni continue, da un lato per non incorrere o almeno limitare fenomeni di dissesto idrogeologico o alluvionali come quello del 2000, ma anche per garantire la bellezza del paesaggio, curare i boschi, scongiurare incendi, in contrasto ad un sempre più evidente abbandono dei territori di mezza montagna, ma anche agli effetti dei mutamenti del clima.
Anche per questo, nei prossimi anni è indispensabile rafforzare ulteriormente il settore dei cantieri forestali, anche riconoscendo il ruolo e la professionalità alle imprese e ai professionisti del territorio per assolvere a particolari esigenze.
L’opera di ricostruzione del settore iniziata nel 2019-2020 andrà ulteriormente implementata, redigendo e aggiornando annualmente Piani di intervento con cui dare risposte concrete alle richieste degli enti locali e dei Consorzi di miglioramento fondiario, mantenendo alta l’attenzione sulle opere idrauliche, sul ripristino e la cura della rete sentieristica regionale, sulla regolare manutenzione delle aree verdi a fruizione pubblica, della viabilità forestale, delle aree naturali protette e delle foreste a gestione pubblica. Le attuali maestranze andranno rafforzate sia dal punto di vista numerico che per quanto riguarda le competenze professionali: il percorso incentivante e di formazione professionale già avviato porterà i suoi frutti nelle prossime stagioni, contemperando l’intensificarsi degli interventi con una migliore qualità del lavoro dei cantieri.
Occorre rivedere l’organizzazione del settore, se possibile creando una struttura a sé, con al suo interno tutte le figure sia tecniche che amministrative necessarie, dotate dei mezzi e delle competenze per progettare gli interventi, dirigere i lavori e i cantieri, formare e valorizzare le maestranze.
Occorre ridefinire l’inquadramento del personale, dando ad ognuno la giusta collocazione ed anche il giusto inquadramento, portando quell’uniformità di trattamento giuridico ed economico che ora manca e che crea difficoltà organizzative e malcontento. Gli operai idraulico-forestali hanno spesso un’ottima conoscenza della zona in cui si trovano ad operare, e la loro esperienza contribuisce ad integrare le funzioni di sentinella del territorio svolto dal Corpo Forestale della Valle d’Aosta.
Per quanto riguarda l’alta montagna è fondamentale creare sinergie anche con il Canton Vallais e l’Haute Savoie per fare sistema: questa è l’azione macro che crea i presupposti fondamentali per la valorizzazione della regione a vantaggio dello sviluppo del territorio, dell’offerta e dei servizi nonché dell’indotto dei differenti comparti. E’ fondamentale sviluppare il turismo di alta quota valorizzando il fatto che la Valle d’Aosta è la regione con le montagne più importanti d Europa.
Riteniamo inoltre fondamentale, per quanto concerne la sicurezza, garantire anche il volo notturno dell’elisoccorso.
Al Corpo Forestale della Valle d’Aosta intendiamo continuare a dedicare molta attenzione, nella convinzione che sia necessario anche valorizzarlo maggiormente: nel biennio 2019-2020 siamo intervenuti per rafforzarne l’organico con l’innesto di nuovi agenti, il prossimo passo sarà l’aggiornamento della normativa riguardante il Corpo, ciò che fornirà l’occasione per rivedere competenze e ruoli, anche alla luce di quanto avvenuto a livello nazionale in seguito allo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato e al conseguente spacchettamento di numerose funzioni fra diverse forze di polizia.
L’argomento lupo va affrontato con le dovute informazioni e ogni scelta necessita di un’attenta valutazione da parte dei differenti soggetti coinvolti e dal confronto con le associazioni di categoria, che permetta di raggiungere un equilibrio che soddisfi tutte le esigenze. Per questo lavoreremo.
Nell’ambito delle risorse naturali, la questione acque è prioritaria. Occorre garantire un maggiore supporto ai consorzi di miglioramento fondiario, enti fondamentali per la tutela del nostro territorio agricolo, anche attraverso l’utilizzo coordinato di fondi del piano irriguo nazionale e predisponendo un programma di investimenti su base pluriennale con una sostanziosa dotazione finanziaria.
Al tempo stesso è necessario garantire i fondi necessari alla manutenzione delle opere dei consorzi utilizzando risorse specifiche a favore della risorsa idrica.
Occorre concludere il lavoro relativo ai riordini fondiari e al tempo stesso favorire il recupero degli incolti e delle aree invase dai boschi attraverso incentivi mirati alla riconversione agricola dei terreni con particolare attenzione a colture ortofrutticole specializzate, anche in considerazione dell’innalzamento delle temperature che coinvolgerà a breve termine in modo particolare i territori alpini.
COMMERCIO
Lotta alla desertificazione dei centri storici e del commercio dei piccoli paesi
Il commercio in Valle d’Aosta risente delle dinamiche che coinvolgono tutto il territorio nazionale dovute alla crescente diffusione della vendita on line dei centri commerciali a discapito delle piccole attività di prossimità e di dettaglio.
Occorre individuare soluzioni che consentano il mantenimento delle attività nei paesi e nelle località di montagna laddove il privato ha difficoltà a perseguire la sostenibilità economica. Occorre attivare e rafforzare le filiere di collaborazione con il mondo produttivo agricolo per favorire il commercio di prodotti locali e sostenibili.
E’ necessario incentivare e intervenire con politiche fiscali e urbanistiche, laddove possibile, per rilanciare le attività commerciali di dettaglio e ripopolare i centri storici e i piccoli Comuni.
E’ inoltre fondamentale, in accordo con le Associazioni di categoria e gli Enti locali, procedere all’attualizzazione della legislazione esistente al fine di adeguarla alle nuove esigenze e all’obiettivo di rilancio del settore.
La Regione deve favorire il ripopolamento nelle realtà territoriali più piccole in cui gli esercizi commerciali svolgono anche una funzione vitale per il mantenimento di una comunità.
CULTURA
Maggiore attenzione al diritto alla cultura
Maggiore sostegno a chi produce e promuove cultura
La cultura è motore di sviluppo socio-economico e in quanto tale va valorizzata a promossa in un’ottica nuova, quale fonte capace di produrre ricchezza e garantire lavoro.
In questo senso riteniamo fondamentale il raccordo con il Forte di Bard, e la scelta di questo polo culturale quale vetrina ideale per l’organizzazione di eventi culturali e di manifestazioni importanti in chiave promozionale e turistica delle eccellenze del territorio.
Oggi al patrimonio culturale non basta la sua intrinseca bellezza, servono competenze professionali specifiche e di livello, tali da garantirne una corretta gestione e una piena valorizzazione per la sua fondamentale importanza nella formazione civica ed individuale della comunità. Puntiamo a riconoscere il giusto peso alle professioni dell’impresa culturale, nella consapevolezza che al pubblico spettano certi compiti fondamentali per la sua tutela (quali gli interventi di salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio), ma che solamente scelte coraggiose in termini di fruizione e gestione del patrimonio possono creare un’offerta competitiva e garantire la nascita di nuovi posti di lavoro.
Puntiamo alla creazione di progetti di esternalizzazione per la gestione del patrimonio culturale e dei cosiddetti servizi aggiuntivi. Se da un lato infatti va garantita opportunità e continuità occupazionale a quelle tipologie professionali che da sempre si occupano di custodia in castelli, sedi espositive e siti archeologici, servono nuove competenze per proporre al pubblico attività culturali specifiche necessarie per integrare l’offerta e restare in linea con le richieste di un pubblico sempre più attento ed esigente.
Servono risorse certe ed importanti per rendere maggiormente performanti le proposte culturali, musicali e artistiche al fine di garantire una programmazione su base biennale e triennale: meno eventi spot e più visione organica di ciò che serve realmente al settore. In tal senso vanno sfruttate le competenze presenti in Amministrazione e sul territorio anche mediante la creazione di un ufficio specifico che si occupi di reperire fondi pubblici e privati per nuovi investimenti culturali e fornendo supporto tecnico e amministrativo alle varie categorie di settore coinvolte.
La pratica culturale è pilastro dello stato di benessere ed elemento fondamentale per la formazione di individui liberi e colti.
La produzione artistica, musicale e delle arti performative va sostenuta anche favorendo la messa in rete di differenti competenze del fare cultura. Un’attenzione particolare va riservata alla grande opportunità che la cultura può offrire per la rigenerazione urbana: in tal senso va modulata la concessione finalizzata all’utilizzo in co-sharing, coworking e fab lab da parte di artisti, musicisti, compagnie teatrali e temporanee imprese culturali per l’utilizzo di spazi di proprietà regionale, ad oggi non utilizzati o sottoutilizzati. Pari attenzione andrà dedicata al reperimento di particolari canoni di affitto di spazi gestiti da società a compartecipazione pubblica.
La promozione dell’offerta culturale e artistica va integrata alle azioni di marketing coordinate dall’Office régional du tourisme al fine di aumentarne visibilità e opportunità di acquisto da parte dell’utenza interessata.
Va inoltre confermato e implementato il sostegno ai centri di promozione della cultura, con particolare attenzione alle sociétés savantes, alle associazioni culturali e agli enti pubblici presenti sul territorio che portano avanti progetti di divulgazione della cultura locale, per i quali vanno previsti contributi, su base annuale e biennale, che necessitano di una risolutiva definizione tecnica circa i criteri di assegnazione dell’aiuto.
Fondamentale inoltre il sostegno alla cultura musicale, che intendiamo garantire attraverso l’ampliamento delle collaborazioni fra enti pubblici e realtà locali quali bande, cori, gruppi folkloristici, Scuola di Formazione e Orientamento Musicale, Conservatoire de la Vallée d’Aoste, Liceo Musicale e Scuole Medie ad indirizzo musicale, e il finanziamento di progetti specifici finalizzati a preservare e diffondere la conoscenza del patrimonio musicale valdostano.
L’accessibilità alla cultura è un diritto e favorire l’avvicinamento all’arte e al patrimonio culturale è dovere per chi amministra il bene pubblico.
In tal senso proponiamo un vero e proprio cambio di visione, investendo sui giovani, ai quali vogliamo trasmettere l’importanza del nostro patrimonio culturale, accrescendo l’accessibilità a musei e siti e aumentando il cosiddetto consumo culturale. Proponiamo di rivedere le tariffe di accesso ai siti di proprietà regionale, concedendo l’accesso a titolo gratuito alla fascia under 18 per tutti i residenti in Valle d’Aosta e garantendo alla stessa tipologia di utenti ma di diversa provenienza le attuali misure di accesso a prezzo ridotto.
Una politica a sostegno dei giovani e delle famiglie va garantita anche per l’attività performativa.
Le convenzioni stipulate per inserire l’offerta valdostana in circuiti promozionali più ampi vanno confermate e nell’ottica della transfrontalierità di cui gode il nostro territorio vanno messe in atto azioni per avvicinare all’offerta culturale della Valle d’Aosta l’utenza savoiarda e quella del Canton Vallaise.
Il Sistema bibliotecario regionale riveste da sempre un ruolo fondamentale nella costruzione del bagaglio culturale della comunità e in tal senso le attività vanno sostenute a gran forza, in sinergia con il BREL, gli archivi e gli altri istituti di cultura presenti sul territorio, con un’attenzione particolare alle iniziative concernenti l’identità locale, la storia e la Resistenza, la difesa dei diritti civili, la tutela dell’ambiente e la cultura della legalità.
EDILIZIA
Maggiore semplificazione
Favorire il recupero del patrimonio esistente
Rilanciare i lavori a tutela delle ditte valdostane
Il settore delle costruzioni, da sempre, fonte di lavoro e di creazione di benessere in Valle d’Aosta ha subito una forte contrazione nell’ultimo decennio sia per la riduzione delle risorse pubbliche dedicate agli investimenti sia per una riduzione degli investimenti privati conseguente alla minore propensione agli interventi da parte dei cittadini anche condizionata dalle politiche fiscali nazionali sulla proprietà immobiliare.
Occorre intervenire con azioni di sistema relative alla semplificazione e velocizzazione del rilascio dei permessi di costruire e delle autorizzazioni, con delle politiche adeguate di accesso al credito agevolato per finanziare gli interventi e con la riduzione del carico fiscale sulla casa.
Principalmente nel comparto privato ci si indirizzerà principalmente sull’incentivazione del recupero del patrimonio edilizio esistente, puntando sul miglioramento delle prestazioni energetiche, sia elettriche, sia termiche, volte all’estensione di moderne tecnologie per una maggiore autosufficienza delle abitazioni.
Il rilancio del settore edile passa indubbiamente attraverso gli interventi di riconversione energetica degli edifici più datati, di recupero dei centri storici e di rigenerazione del tessuto urbano, che vanno incentivati attraverso la riduzione della tassazione sulla casa e il rifinanziamento delle leggi a sostegno.
Va dato un nuovo impulso ai lavori pubblici, caratterizzato da interventi infrastrutturali e manutentivi puntuali, appaltati con criteri meritocratici e trasparenti, in un’ottica di valorizzazione degli operatori economici della regione.
ENTI LOCALI E AMMINISTRAZIONE REGIONALE
Autonomia e sostegno agli enti locali per un federalismo reale
Più competenze e efficienza per un’Amministrazione che guarda al futuro
Il federalismo è uno dei principi che caratterizzano il particolarismo valdostano. Il rapporto istituzionale tra Regione e collettività locali va rilanciato nella consapevolezza che certe riforme sono necessarie per garantire efficienza, autonomia e pieno sviluppo ai Comuni: la revisione delle leggi regionali n. 48 e n. 6 è quanto mai necessaria e non più rimandabile e in tale ambito il CPEL riveste un ruolo fondamentale per proposte che siano realmente condivise con il territorio.
La gestione associata non va obbligatoriamente richiesta ai Comuni, mentre va previsto un sistema premiante per chi mette in atto forme corrette di ottimizzazione e razionalizzazione dei servizi. Non escludiamo la possibilità di unioni dei Comuni ma solamente a condizione che tale scelta sia condivisa dalla comunità di riferimento attraverso corretti strumenti di partecipazione democratica.
Ai nostri comuni vanno confermati trasferimenti certi senza vincoli di destinazione al fine di garantire continuità e sicurezza alla macchina amministrativa e per promuovere nuovi interventi ed iniziative, nel rispetto della ricca varietà tra le realtà comunali valdostane.
Nel rispetto del ruolo fondamentale che le collettività locali svolgono per la tutela del territorio vanno inoltre confermati i trasferimenti di fondi mirati per la salvaguardia dell’assetto idrogeologico necessari per la difesa della nostra montagna. Vanno infine riaperte le trattative con lo Stato centrale per limitare il maggior gettito IMU richiesto ai comuni valdostani nella consapevolezza della maggiore difficoltà di amministrare territori di montagna come i nostri rispetto a zone più centrali del Paese.
Il percorso di revisione organizzativa dell’Amministrazione regionale si deve tradurre a medio termine in un miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’Ente e nell’erogazione dei servizi pubblici ai cittadini e alle imprese.
IMMIGRAZIONE
Accoglienza in sicurezza e senza imposizioni
La Valle d’Aosta da sempre è stata terra di accoglienza di culture diverse che ha saputo integrare in modo arricchente e rispettoso, beneficiando degli apporti che ogni valdostano d’adozione ha saputo e voluto trasmettere.
Poiché il fenomeno dell’immigrazione è un fenomeno strutturale e non emergenziale, riteniamo che sia necessario affrontarlo con politiche che prevedano un contesto allargato, europeo, di sistema. Tuttavia la Regione può e deve avere un ruolo fondamentale affinché tale problematica venga affrontata in un’ottica di accoglienza e di inclusione, utilizzando efficacemente gli strumenti messi a disposizione dello Stato. È per questo motivo che riteniamo sia fondamentale privilegiare il sistema SIPROIMI che prevede il ruolo di attore principale dei Comuni; solo gli enti locali e le comunità possono percorrere la strada per costruire una rete di accoglienza che garantisca sicurezza e inclusione nel nostro territorio. È però necessario che i nostri Comuni siano supportati e incoraggiati perché nessun Comune di una Regione piccola come la nostra può accogliere la costruzione e realizzazione di centri di prima accoglienza senza che questo abbia conseguenze di natura sociale e identitaria sui nostri territori.
INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Promozione integrata del prodotto VdA
Il difficile contesto in cui da diversi anni si trovano a dover operare le aziende del nostro territorio, ancorché peggiorato a seguito della attuale crisi mondiale conseguente all’emergenza post-COVID, impone una attenta e rigorosa politica di sviluppo improntata all’insegna della Ricerca&Sviluppo, dell’Innovazione e del Trasferimento Tecnologico. Particolare riguardo verrà posto verso i settori strategici delineati dalla Strategia di Specializzazione Intelligente della Regione RIS3, che ha l’obiettivo di sostenere la sviluppo industriale delle così dette “eccellenze del territorio”. Parallelamente, al fine di colmare i gap infrastrutturali rispetto alle più dotate aree metropolitane, bisognerà puntare sempre di più sullo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche (reti in fibra ottica) e dei trasporti incentivando la mobilità sostenibile. Di seguito i 6 punti prioritari per lo sviluppo delle Imprese.
• Formazione, Giovani e Lavoro
– Introdurre nei programmi scolastici laboratori di imprenditorialità e innovazione rivolti agli studenti delle scuole superiori (integrazione con programmi di alternanza scuola-lavoro), con l’obiettivo di far crescere nella nostra regione la cultura dell’innovazione e di avvicinare i giovani al mondo del lavoro;
– Avviare un ITS – Istituto Tecnico Superiore in collaborazione con imprese e la Regione Piemonte, università/centri di ricerca scientifica e tecnologica, enti locali, sistema scolastico e formativo (vedi scheda allegata);
– Favorire l’inserimento di giovani ricercatori in azienda facilitando, tra l’altro, il rientro in Valle d’Aosta di ricercatori operanti all’estero, attraverso specifici programmi di R&S e Innovazione;
• Imprese e Territorio
• Ricerca&Sviluppo, Innovazione e Trasferimento Tecnologico
Partendo dagli ambiti strategici della Regione Valle d’Aosta (Smart Specialisation Strategy):
– Excellent Mountain – eccellenze del territorio, turismo, agroalimentare
– Green Mountain – sostenibilità ambientale, energie rinnovabili, mobilità sostenibile
– Smart Mountain – information & communication technologies
– Health Mountain – tecnologie per la sanità, il benessere, la salute e la qualità della vita
• Lo sviluppo sul territorio di tre Poli di Ricerca e Innovazione (CI Centre d’Innovation):
– Energie rinnovabili e Mobilità sostenibile nell’immobile ex-Tecdis di Chatillon, con il coinvolgimento di CVA e Politecnico di Torino;
– ICT e Meccatronica nell’area ex-Ilssa Viola di Pont-Saint-Martin. Aggregazione delle imprese già insediate nell’area industriale. Trasferimento della sede del LIM (Laboratorio Interdisciplinare di Meccatronica) del Politecnico di Torino;
– Human Technopole dedicato allo sviluppo di tecnologie e sperimentazioni nel settore della sanità, del benessere, della salute e qualità della vita, della medicina preventiva, della medicina di montagna, nell’area industriale Espace Aosta. Coinvolgimento di AUSL e Università della Valle d’Aosta.
• Start-up Innovative
Creare un fondo di investimento per le start-up innovative. Azione legata alla gestione delle Pépinières d’Entreprises e ai tre Centre d’Innovation
• Internazionalizzazione
• Marketing Territoriale
Azioni volte ad attrarre investimenti in Valle d’Aosta, favorendo l’insediamento e lo sviluppo nella nostra regione di nuove attività imprenditoriali
In ultimo ma non per importanza occorre prevedere il recupero e la riconversione delle ex aree industriali e del patrimonio immobiliare regionale idoneo ad attività produttive, servizi turistici ecc. (ex Fera e ex tito a volo di Saint-Vincent)
LAVORO E FORMAZIONE
Più competenze digitali
Per una cultura del lavoro inclusiva
Miglior orientamento formativo per aumentare le professionalità
Proficua sinergia tra mondo della scuola, della formazione e delle imprese
La pandemia da Covid-19 ha determinato rilevanti effetti anche sul mondo del lavoro, non soltanto mettendo a rischio una serie di attività e di posti di lavoro, ma modificando abitudini economiche che, a loro volta, hanno determinato la crisi di taluni settori e la crescita di altri.
La sfida che anche la Valle d’Aosta deve sapere cogliere è quella di individuare le opportunità messe in luce da questa trasformazione economica e sociale, per sviluppare nuovi ambiti di crescita.
Partendo dal complesso ed intenso lavoro svolto a sostegno dei cittadini e delle imprese durante le fasi più critiche dell’emergenza sanitaria, ovvero la gestione degli ammortizzatori sociali, il costante colloquio con le parti sociali, sia per la definizione dei protocolli di sicurezza per la riapertura delle attività economiche, sia per la definizione della misure di sostegno più efficaci da mettere in campo (leggi regionali n. 5/2020 e n. 8/2020), è ora imprescindibile definire una nuova fase.
Un primo elemento messo in luce dalla pandemia è la necessità di intervenire per rafforzare le competenze digitali della popolazione: occorre un intervento robusto e strutturato, articolato per fasce di soggetti, mirato a fornire a tutti i cittadini gli elementi essenziali per poter gestire le attività quotidiane in armonia con le nuove tecnologie Parallelamente, l’Amministrazione deve formare, attraverso percorsi dedicati, figure professionali di “facilitatori” per avvicinare i soggetti più anziani e quelli più fragili ai servizi digitali.
Un grande sforzo va compiuto per avvicinare domanda e offerta di lavoro, partendo da un piano di orientamento, in collaborazione con gli istituti scolastici, che si rivolga già ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado. È fondamentale ripristinare la cultura del lavoro nel senso più ampio del termine, favorendo la conoscenza dei settori in via di sviluppo e aiutando, così, le scelte consapevoli dei giovani e delle loro famiglie.
Alla luce delle nuove dinamiche dovute alla fase pandemica, sarà essenziale riprendere il Piano di politica del lavoro, già abbozzato, in stretta collaborazione con le parti sociali ed i rappresentanti dei diversi settori economici, che dedichi misure precise ai giovani (in particolare ai NEET), ai disabili, alle persone svantaggiate e a coloro che sono stati estromessi dal mondo del lavoro a causa di crisi aziendali. Lo strumento che andrà sviluppato, a partire da interessanti progetti sperimentali, è quello della co-progettazione, in particolare con il terzo settore.
Le politiche del lavoro sono, e saranno sempre più, un elemento centrale per il benessere di tutti i cittadini, lo dimostrano anche i recenti avvenimenti. L’attenzione dovrà porsi, in continuità con quanto fatto nell’ultima legislatura, al coinvolgimento di tutti gli attori locali che hanno un ruolo attivo nel mercato del lavoro, al potenziamento dei servizi per il lavoro che avranno una forte attenzione verso i cittadini e i lavoratori, ma anche e soprattutto verso le esigenze degli imprenditori e delle aziende e alla formazione che dovrà sempre più essere funzionale alle necessità e alla crescita del territorio.
Nei prossimi cinque anni si dovranno dare risposte concrete ad un mercato del lavoro complesso e favorire una nuova cultura del lavoro inclusiva e capace di non lasciare indietro nessun giovane, nessun adulto, sia esso occupato, in cerca di occupazione o imprenditore.
LINGUE E EUROPA
Maggiori azioni per un plurilinguismo effettivo
Più Europa per attrarre risorse per una transizione ecologica, energetica e digitale
Progetti di sviluppo concreti e visibili per un’Europa per la VdA
Le lingue sono alla base del particolarismo valdostano: vanno difese, sostenute ma soprattutto rilanciate quale opportunità per ogni individuo appartenente alla nostra comunità per completare un proprio bagaglio il più aperto possibile all’Europa. Puntiamo ad un reale plurilinguismo, non solo in età scolare, ma nella formazione civica e individuale di ogni valdostano. La valdostanità non è una questione di nascita e nemmeno di adesione partitica, ma è lo strumento da cui partire per rilanciare ragionamenti concreti che ci pongano nelle condizioni di difendere i diritti della nostra Regione a statuto speciale, assumendoci al tempo stesso il dovere di contribuire alla costruzione del senso di appartenenza ad una comunità. Serve una legge che tuteli le lingue storiche dei valdostani: il francese, il franco-provenzale, il titsch e il toischu, ma al tempo stesso sono necessarie iniziative specifiche finalizzate al perfezionamento della lingua francese e al conseguimento di reali competenze linguistiche, con un’attenzione particolare all’inglese, lingua veicolare in un’Europa moderna e strumento fondamentale per il mondo del lavoro globale. Serve infine che il bilinguismo e il plurilinguismo siano valutati attraverso standard di conoscenza, proporzionali ai livelli professionali assunti in primis dal personale interno all’Amministrazione.
Le misure introdotte dal Governo regionale in risposta all’emergenza Covid-19 hanno messo in luce, oggi più di ieri, l’importanza dei Fondi strutturali (europei, nazionali, regionali) non solo per la loro capacità di contribuire alla costruzione della Valle d’Aosta del futuro (quella che vogliamo), ma anche di rispondere a crisi più congiunturali che stanno impattando direttamente la vita delle nostre Amministrazioni, delle imprese e di tutti i Cittadini (la Valle d’Aosta che viviamo).
Fra i primi temi con i quali la XVI legislatura si confronterà vi sarà la Politica regionale di sviluppo 2021/27. Gli investimenti sul territorio regionali derivanti dalla programmazione che si sta chiudendo sono pari a oltre 350 milioni di euro e altrettanti ne saranno investiti per ridisegnare le nuove sfide per la nostra Regione: transizione ecologica, energetica e digitale, adattamento al cambiamento climatico, istruzione, formazione, lavoro. Le politiche dell’Unione europea nascono e si rivolgono ai territori e ai cittadini e proprio da questi vogliamo partire e ripartire per ridisegnare l’utilizzo di questi Fondi per la nostra Regione. Superare la frammentazione, concentrare le risorse evitandone la polverizzazione, contribuire alla sostenibilità di tutte le politiche dalla Regione e delle iniziative promosse comporta la necessità di concertare a tutti i livelli non solo le scelte più strategiche ma, e soprattutto, anche gli interventi. Interventi che riteniamo debbano avere quale minimo comun denominatore, appunto, ‘la Valle d’Aosta che vogliamo’ e ‘la Valle d’Aosta che viviamo’. Politiche, Piani e Programmi dovranno ispirarsi a questi principi per generare impatti concreti e visibili sia diretti sia, ancor più, indiretti ovvero investire sui territori e attrarre nuovi investimenti su questi.
Con il contributo dei Fondi strutturali e dell’Unione europea ci sono altre sfide che possiamo e dobbiamo raccogliere: l’internazionalizzazione. È proprio grazie ad una nuova strategia di internazionalizzazione della Regione che possiamo valorizzare le nostre specificità e attrarre nuove risorse, non solo economiche ma anche umane. Non ultimo, riteniamo che la valorizzazione delle nostre specificità e della nostra francofonia debbano continuare a permeare le politiche transfrontaliere e transnazionali rafforzando il nostro ruolo di Regione ‘Carrefour d’Europe’ sia all’interno della Strategia macroregionale alpina sia all’interno dell’Euroregione Alpi Mediterraneo e dell’Espace Mont-Blanc per il quale occorrerà avere un chiaro disegno politico e condiviso per accompagnarne la candidatura all’Unesco.
Le risorse derivanti dalla finanza comunitaria sono fondamentali per gli investimenti sul nostro territorio e per contribuire a rilanciare in generale l’economia della nostra Regione. Serve un’organizzazione coordinata delle Strutture che si occupano di politiche europee anche al fine di ottimizzare quanto dovrebbe essere svolto dagli uffici regionali a Bruxelles che devono essere potenziati e ottimizzati al fine di garantire un reale supporto tecnico e amministrativo per il reperimento e l’utilizzo di fondi da parte dell’ente pubblico come dei privati e degli enti territoriali. Al personale serve costante formazione per il perfezionamento di competenze specifiche.
Alla nostra comunità serve degna rappresentatività: ecco perché, anche in raccordo con le istituzioni parlamentari italiane, continueremo a batterci affinché alla Valle d’Aosta venga riconosciuto il diritto alla rappresentanza di un parlamentare europeo. Al tempo stesso il dialogo con le altre realtà alpine è indispensabile per il mantenimento dei rapporti di prossimità e il sostegno alle politiche della montagna.
POLITICHE SOCIALI E POLITICHE GIOVANILI
« Impossible de détruire la famille sans causer des perturbations très graves dans la société … Passer de l’individu à l’État sans aucun organe intermédiaire, c’est vouloir construire une maison avec du sable ». (Emile Chanoux)
In linea con il provvedimento del “Family act” ci poniamo l’obiettivo di sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, valorizzare la crescita armoniosa delle bambine, dei bambini e dei giovani, il buon invecchiamento e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile.
Intendiamo così assicurare politiche integrate e durevoli che sappiano essere una certezza per le famiglie favorendone, per quelle che ne hanno gli strumenti, il protagonismo, e per quelle più in difficoltà, il sostegno.
È necessario riscoprire il ruolo della famiglia, nella sua più ampia concezione, dell’essere fattore di benessere e di coesione sociale, luogo insostituibile di protezione della persona e di costruzione della società.
Per noi la famiglia è il luogo in cui è depositata la più grande ricchezza che la nostra Valle possiede: l’immenso patrimonio di cultura e tradizioni che sono espressione della storia e dell’identità di un popolo. Difendere la famiglia equivale a difendere la nostra identità.
Qui di seguito alcuni degli interventi che ci proponiamo di realizzare
– Adattamento ISEE con Fattore Famiglia;
– “Carta Famiglia”: sistema di facilitazione per la famiglia e per i figli, sul modello Friuli Venezia Giulia, per accesso a vari servizi, supporto e sviluppo di reti per famiglie e associazioni;
– “Tariffe Famiglia”: sconti nella ristorazione e acquisti (esercenti aderenti), trasporti, luoghi sportivi e impianti a fune, “imprese amiche della famiglia”, luoghi di cultura;
– Sostegno alla genitorialità: iniziative di supporto ai genitori nelle fasi importanti della crescita dei figli (mesi immediatamente successivi alla nascita, scelta scolastica, problematiche adolescenziali, orientamento lavorativo…)
– Sostegno alla crescita: servizi interfamiliari ed estivi, formazioni ed esperienze giovani, sostegno alle fragilità;
Le politiche per la famiglia intercettano inevitabilmente il sistema dei servizi e richiamano un nuovo welfare, relazionale e comunitario che chiama a raccolta tutti i soggetti della società (enti locali, settori produttivi, terzo settore, istituti bancari) affinché ciascuno faccia la propria parte per costruire bene comune all’interno di logiche di sussidiarietà e di co-progettazione.
La nostra Regione propone già una serie di misure a sostegno della famiglia e delle persone in situazione di difficoltà temporaneo o cronica; la vera sfida che vogliamo cogliere è quella di mettere in connessione tutte le opportunità di sostegno, favorendo, da un lato la conoscenza degli interventi stessi da parte di tutta la cittadinanza, dall’altra un miglior utilizzo delle risorse pubbliche.
Riteniamo che sia fondamentale porsi le seguenti priorità:
MINORI:
– aumentare le occasioni di crescita e socializzazione oltre la Scuola, attraverso l’implementazione di Centri ludici, culturali e di svago che permettano ai piccoli di confrontarsi, scoprire e crescere;
– implementare, anche attraverso “esperienze pilota” innovative, i servizi per la cura e l’educazione dei bimbi in fascia di età 0-3 anni, anche a supporto della conciliazione dei tempi di cura e di lavoro delle famiglie;
GIOVANI:
– realizzare anche in Alta e Bassa Valle Centri di aggregazione, di promozione della cultura, di scambio e confronto anche in collaborazione con realtà associazionistiche del territorio;
– implementare le occasioni di esperienze di studio e lavorative in Europa e nel Mondo;
– offrire maggiori occasioni di realizzazione di Servizio Civile;
– approvare le modifiche apportate alla Legge regionale 15 aprile 2013, n. 12 “Promozione e coordinamento delle politiche a favore dei giovani” e il nuovo Piano giovani
ANZIANI:
– implementare, anche attraverso “esperienze pilota” innovative, i servizi per la cura e l’assistenza degli anziani con diversi gradi di non autosufficienza;
– aumentare la rete di assistenza a domicilio per le persone con diverso grado di non autosufficienza in modo da poter restare al proprio domicilio il più possibile. La possibilità di vivere autonomamente è infatti un obiettivo importante perché rappresenta un desiderio vitale per le persone che auspicano una buona qualità di vita.
– offrire occasioni di svago, condivisione, arricchimento culturale, conoscenza degli strumenti tecnologici alle persone anziane attive, favorendo attività di autogestione e promozione sul territorio valdostano;
– accrescere la funzionalità degli uffici di segretariato sociale in modo da aumentare la possibilità di accesso dei cittadini alle diverse opportunità e per essere più vicini ai bisogni reali delle persone anziane.
DISABILI:
– promuovere una nuova visione culturale e giuridica di una società pienamente inclusiva e di un ambiente a misura di tutti. In tal senso è fondamentale mettere in atto interventi affinché le persone con disabilità dispongano, come tutti, della propria autonomia ed indipendenza individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte;
– in questo senso, dal punto di vista della promozione della cultura, dello scambio e dell’incontro le iniziative sopra descritte per le diverse fasce di età prevedono, nella nostra proposta, l’assoluta assenza di barriere architettoniche sia dal punto di vista strutturale che culturale;
– aumento delle possibilità di fruizione dei trasporti pubblici o dedicati;
– attivazione di interventi a sostegno del domicilio quali assistenza domiciliare e servizi accessori (pasti; trasporti; ecc..); qualificazione professionale del lavoro delle assistenti personali; accoglienza temporanea di sollievo; sostegno per le persone fragili, contrasto all’isolamento e alla solitudine; consulenza e sostegno economico per l’adattamento dell’ambiente domestico.
Le politiche che intendiamo proporre nell’ambito della disabilità, per le quali il confronto tra Istituzione e soggetti da sostenere, devono poter tutelare in maniera organica ogni individuo con disabilità e il suo nucleo famigliare di riferimento al fine che ogni singola componente abbia le medesime opportunità di ogni altro cittadino, in termini di salute, benessere e tutela sociale, diritti.
La nostra proposta qui sintetizzata avrà la sua piena realizzazione in una dimensione di continuo scambio e confronto con il Terzo Settore, soggetto che ha per sua naturale vocazione la competenza nella lettura dei bisogni, nella progettazione e nella realizzazione dei servizi. La vera innovazione che vogliamo portare avanti è rappresentata dalla capacità del Pubblico di riconoscergli il ruolo che gli spetta nella realizzazione di Servizi per rispondere ai bisogni delle persone.
In tema di pari opportunità è opportuno rivedere la legge elettorale al fine di garantire la parità di genere e riavviare quanto prima l’iter di approvazione della legge specifica sulle pari opportunità.
RIFORME E LOTTA ALLO SPRECO
Maggiore attenzione al quadro istituzionale
Alla Valle d’Aosta servono riforme istituzionali, messe in atto sul lungo periodo e con una condivisa partecipazione da parte di tutte le forze politiche rappresentate. Occorre la revisione della legge elettorale al fine di garantire governabilità e stabilità alla Regione, consci che una situazione politica confusa causa immobilismo dell’azione amministrativa e aumenta la sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni.
Per esercitare la propria autonomia serve dialogare con il governo centrale. Diventa a tal proposito quanto mai fondamentale il ruolo della Commissione Paritetica, necessaria per definire norme di attuazione a vantaggio delle nostre competenze statutarie. La riattivazione dei lavori della Commissione è necessaria ed in particolare serve agire su una Norma di attuazione dello Statuto speciale della Valle d’Aosta finalizzata ad affidare alla legislazione regionale la possibilità di disciplinare la procedura per le concessioni delle grandi derivazioni di acque. Non si tratta solo di definire il futuro della Compagnia Valdostana delle Acque, ma di esercitare a pieno titolo la nostra autonomia.
Ogni iniziativa di carattere popolare va infine incoraggiata, con l’intento di favorire la partecipazione attiva, con gli strumenti che la legislazione già offre (Pdl di iniziativa popolare, Referendum propositivo, abrogativo e consultivo), la presenza della comunità su temi di particolare interesse (quali la salute, la tutela dell’ambiente, ma anche i trasporti e altro ancora, come dimostrato negli ultimi anni).
Al tempo stesso con la futura programmazione delle risorse di bilancio regionale sarà necessario contenere la spesa pubblica nella parte corrente al fine di generare risparmi utili che possano essere combinati con manovre di sgravi fiscali, non solo sulle persone fisiche ma per lo sviluppo economico di imprese e attività commerciali.
SANITÀ
Maggiore potenziamento della medicina territoriale
Il paziente al centro del Piano sanitario
La recente pandemia che ha colpito così duramente l’intero pianeta, non ha risparmiato la nostra regione che ha pagato un prezzo elevato in termini di perdita di vite umane e che ha vissuto pesanti ricadute sul suo tessuto economico e sociale.
Questo tragico evento ha evidenziato come la Sanità rappresenti il tema principale su cui investire nell’immediato e nei prossimi anni, invertendo la tendenza ormai accolta con rassegnazione dalla popolazione, per cui occorresse tagliare la spesa sanitaria ad ogni manovra finanziaria nazionale e di conseguenza regionale. Due sono le linee di indirizzo su cui puntare una nel breve-medio termine e l’altra nel medio- lungo termine.
La prima deve prevedere tutte le misure, strutturali ed organizzative, per affrontare una nuova emergenza pandemica che potrebbe ripresentarsi, magari in forma meno aggressiva, soprattutto in considerazione dei protocolli terapeutici utilizzati nella prima fase, ma che potrebbe rimettere in crisi il nostro sistema sanitario. La necessità immediata è di prevedere delle strutture esterne al Presidio Ospedaliero Parini, per aumentare la dotazione di posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva, così come previsto dal DM 34, potenziare le strutture di Pronto Soccorso e triage, con strutture di primo ricovero attigue e nel contempo prevedere di ridurre l’afflusso di utenti e visitatori che accedono per prestazioni ambulatoriali all’Ospedale (circa 100.00 passaggi all’anno), allestendo adeguate strutture prefabbricate nell’area ospedaliera accessibili dall’esterno.
Analogamente va potenziato il territorio, sia in termini strutturali, dotando tutte le RSA e le micro-comunità dei presidi adeguati, sia potenziando la dotazione organica di personale infermieristico e OSS, che possa far fronte alla gestione di pazienti complessi e particolarmente fragili. Un ruolo importante sarà demandato all’organizzazione dei percorsi terapeutici ed assistenziali territoriali che dovranno essere gestiti, verificati e se necessario adattati alle diverse situazioni, con il coinvolgimento dei Medici dell’Emergenza, i Responsabili medici delle Strutture, i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di libera scelta. La telemedicina deve avere in questo caso un ruolo essenziale, consentendo l’interazione rapida ed efficace tra operatori sanitari del territorio e quelli ospedalieri. L’investimento sulla telemedicina non potrà fermarsi alla fase di breve periodo.
Sarà essenziale, affinché si possano affrontare con relativa serenità i prossimi mesi, dare piena attuazione LR del 13 luglio 2020, n.8 cercando di negoziare un accordo con il Governo in merito alle osservazioni che sono state fatte e che non tengono debitamente conto, a nostro avviso, delle prerogative di Autonomia del nostro Statuto, particolarmente in tema di sanità.
La seconda linea di indirizzo deve guardare alla fase post-Covid-19 e si deve avvalere in prima istanza di una Direzione Strategica stabile, superando così la fase commissariale, e che consentirà di rivedere l’Atto Aziendale in un’ottica di efficienza ed efficacia con al centro il paziente e gli aspetti clinici che lo riguardano.
Preliminarmente andrà completato il nuovo Piano Sanitario Regionale che dovrà necessariamente tenere conto delle profonde modificazioni che sono intervenute in questi mesi a seguito dell’epidemia Covid-19 che ha evidenziato la fragilità del nostro Sistema Sanitario che si avvale di fatto di un unico Presidio Ospedaliero e che presenta un territorio particolarmente disagiato.
A tale proposito risulta ancora più impellente dare seguito alle collaborazioni con le Regioni limitrofe, in particolare con il Piemonte e con le ASL a noi più vicine, allargando il perimetro delle possibili interazioni e consentendo al nostro Sistema Sanitario una migliore sostenibilità.
Risulterà fondamentale proseguire con la politica di attrattività degli Specialisti e nel contempo di incentivazione, non esclusivamente economica ma anche di progressione di carriera, verso i nostri operatori sanitari, affinché proseguano il loro percorso nella nostra Regione e a tale proposito sarà oltremodo essenziale dare attuazione al capitolo sanitario della LR 8.
Un’altra azione che verrà messa in campo sarà quella di investire sui giovani valdostani, prevedendo un adeguato numero di borse di studio universitarie, orientate verso le discipline in cui siamo particolarmente carenti e favorire la stipula di convenzioni ed accordi con le Università, anche in numero maggiore rispetto a quanto già avviene, al fine anche di favorire la nascita di progetti di ricerca clinica, con particolare riferimento alle patologie legate alla montagna.
E’ fondamentale indire concorsi dedicati per assumere personale infermieristico, socio-sanitario e amministrativo a tempo indeterminato
La riduzione ed il contenimento delle liste d’attesa, soprattutto di quelle legate ad alcune tipologie di interventi chirurgici e di prestazioni ambulatoriali, è una priorità assoluta tenendo conto che l’emergenza Covid ha reso la situazione decisamente complessa. Partendo dal Piano nazionale delle liste d’attesa, che mette a disposizione delle significative risorse economiche, occorrerà lavorare con tutti gli strumenti a nostra disposizione per aumentare, da un lato la produttività, anche attraverso meccanismi incentivanti verso il personale sanitario e dall’altro agire sulla appropriatezza delle richieste delle prestazioni coinvolgendo in un percorso virtuoso medici specialisti, MMG e Pediatri di libera scelta.
La riorganizzazione del territorio è un passaggio essenziale per la futura sanità valdostana. In particolare è emerso chiaramente in questi mesi che le Strutture periferiche accolgono ospiti con situazioni sanitarie molto complesse e che necessitano di una assistenza sempre più qualificata e che si avvalga di organici adeguati sia di infermieri, di OSS e di altre figure professionali, quali ad esempio i fisioterapisti. Andrà incrementata la possibilità di accogliere pazienti con patologie croniche e degenerative, anche in sinergia con il Piano delle cronicità che vede coinvolti in prima istanza i Medici di Medicina Generale. Sarà indispensabile investire per implementare le attività ambulatoriali territoriali, sia in termini di visite che di prestazioni specialistiche, per favorire l’accesso dei pazienti ai servizi, ridurre le liste d’attesa e per diminuire ulteriormente l’afflusso al Parini.
La recente pandemia ha inoltre confermato come siano necessarie adeguate sinergie tra sanità pubblica e privata che, se adeguatamente programmate e finalizzate all’interesse degli utenti, rappresentano un valore aggiunto che non intendiamo trascurare.
Per ciò che concerne l’Ospedale è necessario intraprendere e terminare nei prossimi mesi i lavori indispensabili per affrontare in sicurezza l’autunno; è inoltre necessario nel medio termine provvedere a concentrare il nuovo ospedale per acuti in un’unica struttura che tenga conto anche delle esigenze emerse dall’emergenza Covid ( per es. ridurre gli afflussi all’interno della struttura).
E’ fondamentale, inoltre, dotarsi di spazi indispensabili a supporto dell’emergenza/urgenza e dei reparti clinici con particolare riferimento alla separazione dei percorsi all’interno della struttura.
Altrettanto importante è riconvertire l’ospedale Beauregard in una struttura dedicata al ricovero di pazienti cronici, non autosufficienti concependo una struttura a forte vocazione riabilitativa.
SCUOLA, UNIVERSITÀ
Per una scuola accogliente e inclusiva
Maggiore formazione per i nostri insegnanti
Più collaborazioni per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro
La Scuola pubblica deve essere libera, aperta, gratuita e deve essere sostenuta con adeguate risorse finanziarie, professionali e strumentali per costruire un sistema valdostano di qualità che guardi all’ innovazione didattico-pedagogica, ma nello stesso tempo sappia rimanere ancorato alla sua storia di autonomia.
La scuola valdostana è una scuola di eccellenza che, nell’ultimo anno, ha vissuto le difficoltà legate alla sospensione delle attività in presenza, dovute alle misure di sicurezza causate dalla pandemia da Covid-19. Per questo motivo ha bisogno di ulteriori sostegno e supporto, oltre agli sforzi necessari alla ripartenza e riapertura prevista per l’anno scolastico 2020/21 per il 14 settembre.
La situazione emergenziale non deve far dimenticare le criticità e i settori più fragili nei quali è importante investire per una riforma della scuola, di più largo respiro, che consenta alla nostra scuola di essere un luogo accogliente e inclusivo e, nello stesso tempo, efficiente e performante.
Tutti gli attori del mondo della scuola, alunni e studenti, famiglie, personale docente ed educativo e personale ausiliario, tecnico e amministrativo, dovrebbero trovarvi un luogo nel quale ognuno possa mettersi in gioco per migliorare se stesso e la comunità. Una scuola che sappia fare rete con il territorio e con le famiglie, uscendo dalla sua autoreferenzialità.
La situazione creata dall’emergenza epidemiologica e le regole suggerite per la riapertura delle scuole hanno messo ancora più in evidenza le criticità di alcuni edifici scolastici, soprattutto nella città di Aosta. I prossimi mesi saranno cruciali, per le scelte relative all’edilizia scolastica. Abbiamo ovviato nell’ultimo periodo a molte problematiche e molte ancora verranno risolte prima della riapertura delle scuole a settembre.
Resta una scelta fondamentale ed è il recupero dell’edificio Maria Adelaide in via Torino.
È quanto mai necessario, partendo dalla conoscenza del nostro territorio e del patrimonio linguistico e culturale, prevedere azioni concrete, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, che sappiano rafforzare e attualizzare la nostra scuola bi/plurilingue, nel rispetto dello Statuto speciale e delle norme nazionali ed europee, al fine di valorizzare e potenziare il repertorio di risorse linguistiche e culturali di cui dispongono i bambini e i ragazzi frequentanti le nostre scuole. In tal senso è importante continuare a sostenere anche le nostre piccole scuole di montagna che devono essere considerate una risorsa per l’intera comunità, promuovendone la sopravvivenza come fattore primario di contrasto allo spopolamento.
Puntiamo ad una scuola che sappia trasformare la disabilità in pari opportunità, contribuendo alla riduzione delle disuguaglianze e all’affermazione della giustizia sociale. Intendiamo anche potenziare la collaborazione attivata all’interno dei gruppi inter istituzionali, finalizzati allo sviluppo di una didattica inclusiva, capace di rispondere ai bisogni educativi speciali e di sostenere/accompagnare tutti gli alunni, anche quelli più fragili, nel loro percorso educativo e formativo.
Occorre inoltre rafforzare il connubio tra tessuto produttivo e scuole, approfondendo la conoscenza reciproca delle opportunità che offre il mondo del lavoro e dall’altra dei profili culturali e professionali del mondo della scuola, moltiplicando le occasioni di riflessione e dialogo tra i sistemi al fine di rafforzare ulteriormente i progetti di alternanza scuola/lavoro sui quali si è lavorato.
Un ruolo importante ha il CRIA (Centro regionale Istruzione adulti): il percorso di sperimentazione avviato che sostiene la formazione degli adulti e l’apprendimento permanente. Il nostro obiettivo è la creazione di un’istituzione scolastica autonoma che si occupi di erogare servizi secondo un curriculum verticale a partire dall’alfabetizzazione fino al rilascio di diplomi di stato del secondo ciclo.
La situazione emergenziale di quest’anno ha permesso di procedere all’assunzione di personale ausiliario a tempo determinato in tutte le scuole. Questa esperienza, volta a supportare il personale docente soprattutto nella scuola dell’infanzia e del primo ciclo, potrà essere valutata e messa a sistema nei prossimi anni, al fine di favorire una miglior organizzazione del sistema scolastico.
Di primaria importanza rimane investire sulla formazione del personale docente, in particolare sullo sviluppo delle competenze digitali e metodologiche-didattiche.
Continuare nel percorso di stabilizzazione del personale docente attraverso l’espletamento delle diverse procedure concorsuali recentemente bandite che permetteranno l’assunzione in ruolo di nuovi docenti e attraverso il percorso di specializzazione per le attività di sostegno agli alunni con disabilità attivato dall’Università della Valle d’Aosta, nonché proseguire nel confronto con il Ministero dell’Istruzione per le diverse problematiche del settore della scuola, ivi comprese quelle del precariato.
Una considerazione infine sul ruolo dell’Università della Valle d’Aosta che occorre valorizzare maggiormente al fine di favorire un più stretto radicamento al territorio, nel settore delle scienze della montagna in particolare, e promuovendo collaborazioni con altre università italiane ed estere per lo sviluppo di tematiche affini che possano diventare punti di attrazione e di richiamo anche internazionale. Va rafforzato il rapporto collaborativo instaurato tra Pubblica amministrazione e il centro di ricerca nei settori didattico-pedagogico dell’Università della Valle d’Aosta.
SOCIETÀ PARTECIPATE
Maggiore professionalità e produttività nelle società partecipate
Politiche energetiche attente ed efficienti
Puntiamo ad un maggiore accorpamento delle partecipate regionali, dove le parole d’ordine siano competenza e produttività, per una gestione integrata che elimini costi superflui e razionalizzi le risorse. Il ruolo delle società in house, fornitori di servizi non solo per Regione ma anche per gli altri Enti pubblici del territorio, dev’essere valorizzato in un’ottica manageriale di utile economico. In tal senso le nomine dei rappresentanti regionali in seno alle società dovranno rispondere a scelte di carattere curricolare a dimostrazione di competenze ed esperienza acquisite. Occorre migliorare l’assetto complessivo di indirizzo politico-amministrativo affinché meglio corrisponda alla strategia complessiva di sviluppo della regione.
La Compagnia Valdostana Acque va messa in condizioni tali da poter operare all’interno del settore idroelettrico alla pari dei player internazionali che operano in tale ambito. Per giungere a tale obiettivo si intravedono due scenari: la quotazione in borsa di una minima parte dell’azienda oppure una trattativa con lo Stato tale da riaprire la possibilità di emettere da parte dell’azienda dei di bond quotati che permetterebbe di ottenere lo stesso risultato di un’eventuale quotazione. Lo sviluppo delle politiche energetiche rappresenta una grande opportunità per la Valle d’Aosta che non può non essere colta. Il rilancio di una società importante come CVA non può essere affrontato con le logiche economiche del passato: vanno garantiti il controllo e la maggioranza azionaria della società. Le risorse finanziarie prodotte vanno necessariamente accantonate dalla società stessa per poter far fronte alle imminenti gare di concessione per lo sfruttamento delle acque della nostra regione.
Per un territorio di confine come il nostro, inoltre, sono da approfondire le opportunità fiscali derivanti dalla presenza di depositi fiscali che consentono agli operatori economici di disporre di strutture ove custodire i prodotti nazionali e di provenienza comunitaria in sospensione da accisa, in attesa di procedere all’attribuzione della destinazione finale al consumo
SPORT
Una visione organica dello sport motore di sviluppo multisettoriale
Maggiore razionalizzazione degli impianti
Negli ultimi decenni il mondo dello sport ha assistito ad un processo di radicale trasformazione che ne ha coinvolto non solo il profilo organizzativo e l’articolazione strutturale ma ha inciso in modo dirompente sul concetto stesso di sport, sia nel ruolo e nelle funzioni che esso è chiamato a svolgere, sia nel tessuto sociale di riferimento. La generalizzata carenza di risorse determina inevitabilmente un calo di attenzione trasversale che investe anche il mondo dello sport, che vede anno dopo anno ridurre gli stanziamenti finalizzati alle attività delle Associazioni sportive dilettantistiche, delle Federazioni e degli Enti di promozione sportiva.
Si rende quindi necessario riconsiderare gli attuali strumenti legislativi volti al sostegno del mondo sportivo, fondati essenzialmente su azioni di sostegno economico che l’ente pubblico non è più in grado di garantire, ripensando ad una nuova legge quadro sullo Sport, in chiave più globale e contestualizzata. Serve una legge che affermi in primis il reale valore del volontariato quale motore del mondo sportivo agonistico e amatoriale, grazie al quale la pratica sportiva può trovare la giusta promozione e diffusione contribuendo ad una azione educativa, di salvaguardia della salute fisica e integrità morale, di inclusione e prevenzione del disagio ed emarginazione. È necessario riconoscere lo sport come motore di sinergia e sviluppo multisettoriale, in grado di generare benefici in campo economico, culturale, sociale, turistico e occupazionale anche sfruttando le potenzialità del territorio, promuovendone l’immagine e favorendo sinergie tra pubblico e privato in un’ottica di crescita globale.
In questo quadro le azioni e le programmazioni dovranno ricomprendere non solo aspetti inerenti manifestazioni ed attività, ma anche concernenti la gestione degli impianti, formazione e aggiornamento delle figure che operano nel settore, servizi a supporto dell’organizzazione di manifestazioni in luogo delle precedenti contribuzioni pubbliche. Sarà pertanto necessario rafforzare i rapporti tra Regione e CONI, istituzioni scolastiche ed enti territoriali, per giungere ad una più sinergica e coordinata programmazione delle iniziative, dei servizi, di razionalizzazione di impianti e interventi di edilizia sportiva. Riguardo all’esternalizzazione gestionale degli impianti, che rappresenta garanzia di efficienza e di risparmio in termini di spese correnti per l’ente locale, sarà necessario individuare idonee forme di razionalizzazione e di supporto ai soggetti sportivi che gestiscono strutture pubbliche, sottoposti a sempre maggiori oneri e responsabilità a fronte di perdurante carenza di risorse e progressivi aumenti delle materie prime.
Non è poi da trascurare il ruolo che lo sport ha come motore del turismo. E’ per questo motivo che ci proponiamo di sviluppare, incentivare e sostenere la realizzazione dell’offerta sportiva finalizzata alla presenza di nuove presenze anche per quegli sport che attirano turisti e che se sostenuti possono aumentare il potere di attrattività della nostra regione realizzando impianti e mantenendo i sostegni finanziari annuali per la gestione e per le manutenzioni straordinarie.
Ci proponiamo inoltre di:
– incentivare e sostenere l’ampliamento dei campi da golf a 12 buche;
– perseguire l’obiettivo di avere un campo da golf regionale a supporto delle attività dei circoli già esistenti
Non posiamo dimenticare il Centro Sportivo Esercito, fucina di campioni in questi ultimi anni, al quale va il nostro sostegno per garantire che la promozione della Valle d’Aosta attraverso sportivi di punta nazionale e internazionale possa proseguire.
TRASPORTI, IMPIANTI A FUNE E MOBILITÀ SOSTENIBILE
Più mobilità sostenibile
Un servizio ferroviario più efficiente
Progetti strategici mirati per gli impianti a fune
Il settore dei trasporti ha dovuto modificarsi e adattarsi durante la pandemia per continuare ad offrire servizi adeguati e sicuri ai valdostani e ai turisti. Il timore di contrarre il virus ha spinto molte persone ad utilizzare di meno e con sospetto i mezzi pubblici e a ricorrere maggiormente al mezzo singolo, anche a due ruote. Inoltre il periodo di lockdown ha mostrato come l’assenza o quasi di spostamenti abbia inciso positivamente sull’ambiente. La sfida del futuro sarà quindi quella di incentivare nuovamente le persone all’utilizzo dei mezzi di trasporto collettivi, migliorandone la performance e riducendone l’impatto ambientale; sarà inoltre estremamente importante rendere più agevoli e sicure le diverse forme di mobilità individuale a impatto zero.
Per ottenere ciò, sarà necessario approvare e dare attuazione alla bozza di Piano Regionale dei trasporti e a quella del Piano Regionale per la Mobilità Ciclistica, portate avanti in questi ultimi due anni, effettuando i necessari investimenti per rendere più performante il sistema del trasporto pubblico e agevolare l’impiego delle due ruote: biglietto unico per tutto il trasporto pubblico, orari coordinati tra bus e treni, il miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria, un maggiore e migliore utilizzo dell’autostrada attraverso politiche di riduzione dei costi del pedaggio, implementazione dei collegamenti coi principali aeroporti, lo sviluppo dell’utilizzo di combustibili alternativi, quali l’idrogeno, attraverso la graduale sostituzione dei mezzi e la realizzazione dei relativi punti di rifornimento, lo sviluppo della rete di piste ciclabili. Il tutto accompagnato da adeguate campagne di informazione, sensibilizzazione e promozione, per innescare comportamenti virtuosi da parte delle persone.
Sarà inoltre importante rafforzare l’integrazione del trasporto pubblico non di linea con gli altri metodi di trasporto al fine di migliorare la qualità del servizio e la sostenibilità economica e ambientale.
Nel trasporto ferroviario è previsto nel breve periodo il miglioramento del servizio attraverso la completa eliminazione della rottura di carico e la riduzione dei tempi di percorrenza, l’apertura delle biglietterie e l’assistenza alle persone con disabilità in tutte le stazioni. Sperimenteremo, in accordo con le altre Regioni, l’attivazione, nel fine settimana, di collegamenti diretti con Torino, Milano e Genova. La nostra strategia futura per la Ferrovia prevede l’elettrificazione e velocizzazione della Aosta/Ivrea, la riapertura e potenziamento della Aosta/Pré-Saint-Didier, lo sviluppo del progetto tram-treno Aosta/Courmayeur/Skyway.
Le stazioni, importante patrimonio regionale, saranno riqualificate, presidiate e gestite con il coinvolgimento di operatori ed enti locali, attraverso un loro utilizzo strategico e utile al territorio: i viaggiatori devono trovarvi biglietterie, sale d’attesa, parcheggi, punti di ricarica per veicoli elettrici, velostazioni, informazioni turistiche, punti appoggio per il coworking.
La Valle d’Aosta deve cogliere le opportunità che offriranno il recovery plan e il green deal europei, presentandosi con progetti pronti per un collegamento ferroviario internazionale, per il raddoppio della tratta ferroviaria Torino-Aosta, per il sistema tram-treno per Courmayeur con opzioni per studiare e sperimentare tecnologie innovative. Ciò richiede lo sviluppo di relazioni a livello nazionale ed europeo e una strategia comune con i partner francesi, svizzeri e piemontesi.
Il completamento dell’aerostazione e la definizione di un nuovo modello di aeroporto, in cui possano non solo convivere, ma anche collaborare il volo sportivo, i voli privati, gli aerotaxi e, nei week-end, voli charter che favoriscano l’arrivo in Valle d’Aosta di turisti da tutta Italia e tutta Europa, è un importante ulteriore tassello per lo sviluppo turistico della nostra Regione.
Nel contesto attuale, caratterizzato dall’incertezza, è importante per la Valle d’Aosta perseguire una visione strategica di sviluppo del settore degli impianti a fune, in stretta collaborazione con quello turistico-ricettivo, in continuità con quanto sviluppato in questo ultimo periodo della legislatura. Sarà necessario rinnovare gli impianti a fune strategici nei principali comprensori, al fine di migliorare la qualità dei nostri comprensori e di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, anche attraverso il potenziamento degli innevamenti artificiali, rendendoli degli importanti attrattori turistici. Sarà altrettanto importante investire sui piccoli comprensori per garantire un’offerta turistica diversificata per i vari target e per una crescita globale della comunità. In tale ambito s’intende anche migliorare ulteriormente la gestione economica delle società attraverso una gestione efficiente dei finanziamenti e delle contribuzioni pubbliche.
Sarà mantenuta e migliorata, nel settore dello sci di fondo, l’offerta attuale attraverso le misure già esistenti a sostegno degli investimenti (piste, innevamento, mezzi battipista). Proseguiranno altresì le valutazioni in merito alla fattibilità dello stoccaggio della neve (snowfarming) in determinate località, per anticipare l’inizio della stagione ed in merito alla realizzazione delle piste in quota.
Il progetto di avvicinamento agli sport invernali dei giovani, avviato quest’inverno, ha riscontrato un notevole successo, così come lo SKIPASS GIOVANI a 50 euro. L’iniziativa deve diventare un appuntamento annuale per promuovere la pratica dello sci presso tutti i ragazzi attraverso la collaborazione con tutti gli attori coinvolti e va estesa allo sci da fondo con un unico Skipass. Per favorire la promozione e l’utilizzo degli impianti sciistici si prevede l’attivazione di “Treni della neve” nelle giornate festive dalle maggiori città del Piemonte e della Lombardia.
La riconversione dell’ex tramvia di Cogne, con trasformazione in strada lato Gressan e in pista ciclabile lato Cogne è tra gli obiettivi a breve termine. Per la galleria devono essere studiate tutte le opzioni per utilizzarla come canale infrastrutturale, per portare acqua, gas o fibra ottica.
Il tema della mobilità sostenibile, è oggi parte importante nei piani strategici e nei programmi di sviluppo internazionali, nazionali e regionali. Questa questione è grande importanza per una Valle d’Aosta più green alla quale puntiamo e ci muoveremo nella direzione di sostenere il più possibile la mobilità sostenibile.
Intendiamo proseguire con campagne informative finalizzate a far crescere nella comunità la vicinanza a questo mezzo di trasporto, reale risorsa per un futuro più “ecologico”, ma il lavoro più importante sarà scrivere una legge ad hoc. Contestualmente occorre lavorare a progetti specifici che abbiano lo scopo di ampliare le piste ciclabili valdostane, aggiungendo le future piste ciclabili di Aosta a quelle già esistenti dell’asse centrale, come Velodoire. Il tutto in un progetto condiviso e coordinato con i comuni, con il duplice obiettivo di migliorare non solo il tenore di vita dei residenti ma anche di incrementare il turismo a due ruote.
TURISMO
Promozione integrata del prodotto VdA
Maggiori investimenti per far crescere le professionalità specifiche
Più azioni alla destagionalizzazione dei flussi e alla ricerca di nuovi mercati
Il settore del turismo e i servizi sono la principale fonte produttiva della nostra regione. In un quadro molto dinamico in cui aumenta la mobilità a livello internazionale, la Valle d’Aosta con le sue qualità paesaggistiche e ambientali può sviluppare ancora di più la cultura dell’attrattività turistica e dare prospettive di ulteriore crescita e occupazione che possono contribuire a elevare il livello di benessere fin qui raggiunto.
È quanto mai urgente una riforma del settore, finalizzata alla creazione di un unico ente che si occupi del marketing e della promozione e sia in grado di sfruttare al meglio i moderni canali pubblicitari oggi disponibili, alfine di ottimizzare gli sforzi e evitare gli sprechi, ponendo rimedio alle criticità del modello attuale caratterizzato da insufficiente coordinazione dei diversi attori. Così come è necessario che sia messa in rete la parte concernente la prenotazione e vendita di pacchetti turistici (ospitalità più eventi). Serve inoltre mettere mano alle leggi specifiche del settore.
I grandi poli di attrazione come le stazioni di sci di alto livello, ma anche realtà come il Forte di Bard e la Skyway, devono rafforzare il legame con il territorio ed essere funzionali al sistema nel suo complesso; al tempo stesso va data un’attenzione particolare alle località di media montagna e della valle centrale e di rivolgersi a target differenti di utenza rispetto ai percorsi classici e della “neve”. Vanno fatte crescere le attività sportive di scoperta del territorio attraverso percorsi (a piedi, in bici, a cavallo, con gli sci, con le ciaspole) che consentano di conoscere ed apprezzare le nostre bellezze naturali e la ricchezza culturale: tramite l’operato di professionalità preparate e formate potremo trasmettere la vera essenza della Valle d’Aosta come terra di scoperta, di serenità e di rispetto dell’ambiente.
Il prodotto “Valle d’Aosta” va valorizzato nelle sue molteplici componenti e necessita di una programmata attività di promozione integrata tale da confermare i mercati coi quali la nostra Regione sta lavorando e captarne di nuovi che possano contribuire peraltro alla destagionalizzazione dell’offerta.
È necessario continuare a migliorare la qualità della capacità ricettiva complessiva degli hotel, ma anche delle piccole strutture che a vario titolo permettono un’accoglienza diffusa, e delle aziende del settore della ristorazione con azioni mirate alla crescita imprenditoriale delle aziende locali.
Il vero valore sono le nostre aziende e servono in tal senso incentivi per migliorarne le capacità imprenditoriali e per sostenere investimenti mirati che possano far aumentare indotto, opportunità lavorative e qualità offerta dai nostri operatori.
La valorizzazione del territorio valdostano passa anche attraverso la realizzazione di eventi sportivi e culturali di livello che vanno sostenuti e organizzati con una programmazione articolata e ben comunicata.