Montagna, Turismo e Ambiente

12 Settembre 2020Documentazioni elezioni Regionali 2020, News regionali

Tre temi che abbiamo voluto legare perché dovranno dialogare sempre
di più per poter svilupparsi al meglio:

▪ Miglioramento della gestione dei rifiuti
▪ Decarbonizzazione della Valle d’Aosta
▪ Cura e manutenzione del territorio
▪ Rafforzamento del settore dei cantieri forestali
▪ Supporto ai consorzi di miglioramento fondiario
▪ Recupero delle aree incolte
▪ Destagionalizzazione del turismo
▪ Maggiore sinergia tra grandi poli attrattivi e territorio
▪ Valorizzazione della media montagna e della media valle
▪ Creazione di un ente unico che si occupi del marketing e della
promozione turistica
▪ Sviluppo del turismo di alta quota

AMBIENTE E MONTAGNA
Più crescita sostenibile del territorio
Attenzione alle nostre acque

L’impegno che ci assumiamo rispetto alla materia “Ambiente” è prioritario. Intendiamo garantire continuità alle numerose attività strategiche avviate in questi due anni, tese ad una crescita sostenibile del nostro territorio.
Il territorio è risorsa preziosa da salvaguardare e tutelare; l’attenzione all’ambiente naturale oltre che un dovere etico è un’opportunità da non perdere per lo sviluppo socioeconomico futuro della Valle d’Aosta legato anche al turismo.
Il governo regionale ha avviato nel 2019 il percorso di costruzione della Strategia regionale di sviluppo sostenibile, con l’intento di procedere coinvolgendo tutta la società valdostana per immaginare un futuro resiliente per la nostra regione.
I temi chiave della green economy e dell’economia circolare dovranno essere al centro dell’attenzione per l’ambiente.
Il nuovo piano rifiuti dovrà individuare le migliori azioni per ridurre la produzione pro-capite di rifiuti, l’utilizzo di plastiche ed imballaggi favorendo i prodotti di prossimità, garantire un recupero certo dei materiali, anche con filiere di recupero locali, riducendo i quantitativi conferiti in discarica. Saranno inoltre messe in atto azioni concrete per ottimizzare i costi di raccolta e di conferimento, individuare meccanismi di tariffazione premianti per i comportamenti virtuosi. E’ inoltre fondamentale migliorare la gestione dei rifiuti da demolizione, innestando politiche di recupero e riuso di tali materiali nel settore pubblico e privato.

Per quanto concerne il cambiamento climatico, i cui effetti minacciano fortemente i territori alpini, gli sforzi per impostare le strategie di riduzione della produzione di gas climalteranti continueranno ad essere al centro del percorso fortemente etico e virtuoso, tracciato dall’attuale Giunta regionale, che porterà alla decarbonizzazione della Valle d’Aosta entro il 2040.
Basandoci sul “Rapport climat” appena presentato, e avendo dunque ben chiari i futuri scenari che ci aspettano, potremo definire una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici a misura della nostra realtà.

I prossimi anni dovranno essere certamente contrassegnati da un rinnovato e più diffuso interesse per la natura, la biodiversità, la fruizione del territorio con modalità a basso impatto ambientale, il silenzio e la naturalezza della montagna.
Iniziative come l’ampliamento del Parco naturale del Mont Avic, il cui percorso è stato avviato grazie all’iniziativa di privati cittadini e al nostro convinto sostegno, saranno accolte con attenzione e cura poiché portatrici di una nuova cultura della bellezza e della promozione di quel turismo ambientale che sa apprezzare la vera essenza del patrimonio naturale della Valle d’Aosta e lo rispetta.

Infine, riteniamo fondamentale la definizione di modelli e scenari per la gestione delle foreste affinché assolvano alla loro fondamentale funzione ambientale. Va data la giusta importanza all’utilizzo di questa fondamentale risorsa rinnovabile
Lo sviluppo sostenibile è anche al centro della candidatura transfrontaliera del Monte Bianco a Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, sviluppata in collaborazione con la Comunità dei Comuni della valle di Chamonix e con il Canton Vallais: l’accettazione di tale candidatura non è scontata, dovremo pertanto moltiplicare i nostri sforzi e le nostre energie, curando i rapporti con i partner, con le autorità italiane e con i Ministeri dell’ambiente, della cultura e degli esteri.

Un territorio interamente montano e per questo fragile come è il nostro richiede cure e manutenzioni continue, da un lato per non incorrere o almeno limitare fenomeni di dissesto idrogeologico o alluvionali come quello del 2000, ma anche per garantire la bellezza del paesaggio, curare i boschi, scongiurare incendi, in contrasto ad un sempre più evidente abbandono dei territori di mezza montagna, ma anche agli effetti dei mutamenti del clima.
Anche per questo, nei prossimi anni è indispensabile rafforzare ulteriormente il settore dei cantieri forestali, anche riconoscendo il ruolo e la professionalità alle imprese e ai professionisti del territorio per assolvere a particolari esigenze.
L’opera di ricostruzione del settore iniziata nel 2019-2020 andrà ulteriormente implementata, redigendo e aggiornando annualmente Piani di intervento con cui dare risposte concrete alle richieste degli enti locali e dei Consorzi di miglioramento fondiario, mantenendo alta l’attenzione sulle opere idrauliche, sul ripristino e la cura della rete sentieristica regionale, sulla regolare manutenzione delle aree verdi a fruizione pubblica, della viabilità forestale, delle aree naturali protette e delle foreste a gestione pubblica. Le attuali maestranze andranno rafforzate sia dal punto di vista numerico che per quanto riguarda le competenze professionali: il percorso incentivante e di formazione professionale già avviato porterà i suoi frutti nelle prossime stagioni, contemperando l’intensificarsi degli interventi con una migliore qualità del lavoro dei cantieri.
Occorre rivedere l’organizzazione del settore, se possibile creando una struttura a sé, con al suo interno tutte le figure sia tecniche che amministrative necessarie, dotate dei mezzi e delle competenze per progettare gli interventi, dirigere i lavori e i cantieri, formare e valorizzare le maestranze.
Occorre ridefinire l’inquadramento del personale, dando ad ognuno la giusta collocazione ed anche il giusto inquadramento, portando quell’uniformità di trattamento giuridico ed economico che ora manca e che crea difficoltà organizzative e malcontento. Gli operai idraulico-forestali hanno spesso un’ottima conoscenza della zona in cui si trovano ad operare, e la loro esperienza contribuisce ad integrare le funzioni di sentinella del territorio svolto dal Corpo Forestale della Valle d’Aosta.
Per quanto riguarda l’alta montagna è fondamentale creare sinergie anche con il Canton Vallais e l’Haute Savoie per fare sistema: questa è l’azione macro che crea i presupposti fondamentali per la valorizzazione della regione a vantaggio dello sviluppo del territorio, dell’offerta e dei servizi nonché dell’indotto dei differenti comparti. E’ fondamentale sviluppare il turismo di alta quota valorizzando il fatto che la Valle d’Aosta è la regione con le montagne più importanti d Europa.
Riteniamo inoltre fondamentale, per quanto concerne la sicurezza, garantire anche il volo notturno dell’elisoccorso.

Al Corpo Forestale della Valle d’Aosta intendiamo continuare a dedicare molta attenzione, nella convinzione che sia necessario anche valorizzarlo maggiormente: nel biennio 2019-2020 siamo intervenuti per rafforzarne l’organico con l’innesto di nuovi agenti, il prossimo passo sarà l’aggiornamento della normativa riguardante il Corpo, ciò che fornirà l’occasione per rivedere competenze e ruoli, anche alla luce di quanto avvenuto a livello nazionale in seguito allo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato e al conseguente spacchettamento di numerose funzioni fra diverse forze di polizia.

L’argomento lupo va affrontato con le dovute informazioni e ogni scelta necessita di un’attenta valutazione da parte dei differenti soggetti coinvolti e dal confronto con le associazioni di categoria, che permetta di raggiungere un equilibrio che soddisfi tutte le esigenze. Per questo lavoreremo.
Nell’ambito delle risorse naturali, la questione acque è prioritaria. Occorre garantire un maggiore supporto ai consorzi di miglioramento fondiario, enti fondamentali per la tutela del nostro territorio agricolo, anche attraverso l’utilizzo coordinato di fondi del piano irriguo nazionale e predisponendo un programma di investimenti su base pluriennale con una sostanziosa dotazione finanziaria.
Al tempo stesso è necessario garantire i fondi necessari alla manutenzione delle opere dei consorzi utilizzando risorse specifiche a favore della risorsa idrica.

Occorre concludere il lavoro relativo ai riordini fondiari e al tempo stesso favorire il recupero degli incolti e delle aree invase dai boschi attraverso incentivi mirati alla riconversione agricola dei terreni con particolare attenzione a colture ortofrutticole specializzate, anche in considerazione dell’innalzamento delle temperature che coinvolgerà a breve termine in modo particolare i territori alpini.

TURISMO
Promozione integrata del prodotto VdA
Maggiori investimenti per far crescere le professionalità specifiche
Più azioni alla destagionalizzazione dei flussi e alla ricerca di nuovi mercati

Il settore del turismo e i servizi sono la principale fonte produttiva della nostra regione. In un quadro molto dinamico in cui aumenta la mobilità a livello internazionale, la Valle d’Aosta con le sue qualità paesaggistiche e ambientali può sviluppare ancora di più la cultura dell’attrattività turistica e dare prospettive di ulteriore crescita e occupazione che possono contribuire a elevare il livello di benessere fin qui raggiunto.
È quanto mai urgente una riforma del settore, finalizzata alla creazione di un unico ente che si occupi del marketing e della promozione e sia in grado di sfruttare al meglio i moderni canali pubblicitari oggi disponibili, alfine di ottimizzare gli sforzi e evitare gli sprechi, ponendo rimedio alle criticità del modello attuale caratterizzato da insufficiente coordinazione dei diversi attori. Così come è necessario che sia messa in rete la parte concernente la prenotazione e vendita di pacchetti turistici (ospitalità più eventi). Serve inoltre mettere mano alle leggi specifiche del settore.
I grandi poli di attrazione come le stazioni di sci di alto livello, ma anche realtà come il Forte di Bard e la Skyway, devono rafforzare il legame con il territorio ed essere funzionali al sistema nel suo complesso; al tempo stesso va data un’attenzione particolare alle località di media montagna e della valle centrale e di rivolgersi a target differenti di utenza rispetto ai percorsi classici e della “neve”. Vanno fatte crescere le attività sportive di scoperta del territorio attraverso percorsi (a piedi, in bici, a cavallo, con gli sci, con le ciaspole) che consentano di conoscere ed apprezzare le nostre bellezze naturali e la ricchezza culturale: tramite l’operato di professionalità preparate e formate potremo trasmettere la vera essenza della Valle d’Aosta come terra di scoperta, di serenità e di rispetto dell’ambiente.
Il prodotto “Valle d’Aosta” va valorizzato nelle sue molteplici componenti e necessita di una programmata attività di promozione integrata tale da confermare i mercati coi quali la nostra Regione sta lavorando e captarne di nuovi che possano contribuire peraltro alla destagionalizzazione dell’offerta.
È necessario continuare a migliorare la qualità della capacità ricettiva complessiva degli hotel, ma anche delle piccole strutture che a vario titolo permettono un’accoglienza diffusa, e delle aziende del settore della ristorazione con azioni mirate alla crescita imprenditoriale delle aziende locali.
Il vero valore sono le nostre aziende e servono in tal senso incentivi per migliorarne le capacità imprenditoriali e per sostenere investimenti mirati che possano far aumentare indotto, opportunità lavorative e qualità offerta dai nostri operatori.
La valorizzazione del territorio valdostano passa anche attraverso la realizzazione di eventi sportivi e culturali di livello che vanno sostenuti e organizzati con una programmazione articolata e ben comunicata.

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