Nella seduta del 27 gennaio 2020, il Presidente della seconda Commissione, Pierluigi Marquis (Stella Alpina), ha relazionato all’Aula sui disegni di legge di stabilità regionale, le sue disposizioni collegate e il bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2020-2022.
Il Consigliere ha richiamato la decisione del Consiglio di fine dicembre 2019 di deliberare l’esercizio provvisorio, «non essendovi le condizioni per approvare il bilancio proposto dal Governo, che è stato rinviato all’esame della seconda Commissione con l’intento di ricercare le necessarie condizioni di condivisione. Un percorso inconsueto e sofferto che si è sviluppato in un contesto segnato nella sua fase cruciale da gravi fatti che hanno determinato l’apertura di una crisi politica alla quale non si intravede, al momento, una via di uscita.»
«Il processo di liquefazione della società – ha aggiunto Marquis – si estende anche alla politica nostrana: al Consiglio regionale, interessato dalla crescita del numero dei gruppi consiliari, è richiesto un impegno collettivo, improntato alla responsabilità, all’unione delle forze, alla ricerca di sintesi politiche sui numerosi problemi da affrontare, altrimenti prevarrà lo spirito di rivalsa e la litigiosità che non portano nulla di buono ai cittadini per i quali si deve lavorare. In questi giorni di Consiglio è auspicabile si sviluppi un dialogo e un confronto costruttivo sia per discutere e approvare il bilancio, sia per eventualmente risolvere la crisi o per approcciare alle elezioni con un progetto per la Valle d’Aosta e non solo per determinare nuovi equilibri di forza. Diversamente si perderà un’ulteriore occasione per affrontare con responsabilità l’incarico affidatoci.»
A conclusione dell’esame in seconda Commissione i documenti finanziari sono stati approvati con 54 emendamenti, di cui 2 al DEFR, 36 alla legge di stabilità, 4 al bilancio e 12 alle disposizioni collegate.
«Non tutti i mali sono venuti per nuocere – ha sottolineato il Presidente Marquis – e se questo fatto ha determinato alcune criticità alla gestione amministrativa nel mese di gennaio ha anche consentito di intervenire sul documento mettendo a disposizione significativi contributi dei Consiglieri su questioni di grande importanza per i cittadini, il tessuto imprenditoriale e gli Enti locali, ma ha anche consentito allo stesso Governo di auto-emendare alcune proprie proposte.»
«Qualora a fine dicembre fosse stato approvato il bilancio, cosa ne sarebbe dell’erogazione dei mutui alle più di 700 famiglie che attendono dal 2018? – ha chiesto Marquis -. La proposta di soluzione avanzata fornisce una concreta risposta al bisogno dei cittadini relativamente al sostegno per la casa e ossigeno al comparto dell’edilizia privata, che ha registrato un forte rallentamento in questi anni. Per evitare di fare attendere ancora ai cittadini in attesa dal 2018, l’erogazione del mutuo si propone un intervento di abbattimento degli interessi che i cittadini pagano accedendo liberamente al mutuo presso una banca convenzionata con la Regione mantenendo di fatto le medesime condizioni di agevolazione attuale. Se approvata, questa azione consentirà di risolvere nell’arco di sei mesi, qualora si formerà un nuovo Governo, tutta la questione dei mutui diversamente irrisolvibile e determinerà alla Regione nell’anno di attivazione della misura un gettito di entrate fiscali superiore alla spesa sostenuta. Sempre per stimolare il recupero edilizio è stata avanzata la proposta di ridurre il 50% dell’IMU per i 5 anni successivi al completamento di un intervento di riqualificazione degli immobili da parte dei privati cittadini. Sono stati presentati e approvati dalla Commissione anche significativi emendamenti a beneficio del comparto commerciale e degli Enti locali. Altresì, si ritiene meritevole su alcune proposte non approvate dalla Commissione il confronto politico in Aula, riconoscendo ad essa la sua sovranità.»
«In questa fase – ha detto ancora – sarebbe anche necessario, considerare gli effetti della gestione ordinaria e di eventuali elezioni sull’esercizio 2020 e sulla programmazione del futuro della Valle d’Aosta. Nel 2020 al di là dell’attuazione del bilancio dovrà essere definita la programmazione dei fondi strutturali 2021-2027, ovvero la strategia di sviluppo e di selezione degli investimenti che sono funzionali ad affrontare le grandi sfide: la lotta ai cambiamenti climatici, la transizione energetica, il rilancio della crescita e dell’attrattività del territorio. Rivestono urgenza anche le scelte strategiche sul futuro di CVA, sulle infrastrutture di trasporto, su tutto quanto inciderà sul comparto turistico nel lungo periodo e quelle a livello istituzionale relative alla stabilità di Governo e alle modalità di gestione associata dei servizi degli Enti locali disciplinata dalla legge regionale 6/2014.»
Il Presidente Marquis ha poi evidenziato che «il bilancio 2020 si caratterizza rispetto a quello precedente per una maggiore disponibilità di risorse quantificabile in circa 30 milioni di euro e per la certezza delle risorse conseguente alla avvenuta definizione della partita relativa al contributo della regione al risanamento dei conti dello Stato. I fondamentali economico-finanziari sono positivi e va sottolineata anche la potenziale e significativa capacità d’indebitamento della Regione per fare fronte a eventuali investimenti infrastrutturali. Dal bilancio emergono alcuni “timidi” segnali innovativi che però non assumono caratteristica di strutturalità e non lasciano ancora presagire un cambiamento sensibile di approccio rispetto al passato.»
Entrando nello specifico del documento di bilancio, Marquis ha riferito: «Le risorse disponibili, al netto delle partite di giro e del fondo pluriennale vincolato, sono pari a circa 1,4 miliardi di euro per il 2020, 1,9 miliardi per il 2021 e 1,3 miliardi per il 2022. Di questi, 102 milioni 808 mila euro per ciascuna annualità sono stanziati a titolo di contributo regionale al risanamento della finanza pubblica. La spesa corrente per il 2020, al netto del contributo allo Stato, risulta pari a 1.040 milioni, mentre gli investimenti, saranno di 252 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente. Considerando il triennio 2020-2022, l’incidenza percentuale media della spesa corrente è pari all’82% circa, quella degli investimenti è del 18%.»
Riguardo alle entrate, il Consigliere Marquis ha specificato che «quelle di natura tributaria costituiscono l’80% delle entrate totali e sono rappresentate da 131 milioni di tributi propri e 1.041 milioni di compartecipazioni ai tributi erariali», dettagliando poi nello specifico gli interventi per ciascuna missione di spesa per il 2020.
Per la tutela della salute, è previsto uno stanziamento di 291,3 milioni di euro (contro i 267,9 milioni del 2019), di cui circa 262 milioni annui per il finanziamento del servizio sanitario regionale destinato alla garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e 81,5 milioni nel triennio per spese di investimento in ambito sanitario. All’istruzione e diritto allo studio sono assegnati 197,6 milioni (189,2 milioni nel 2019), di cui 14 milioni nel triennio per l’edilizia scolastica. L’ambito dei servizi istituzionali generali e di gestione presenta un importo complessivo di 141,6 milioni (contro i 142,5 milioni del 2019). Alle relazioni con le altre autonomie territoriali locali sono assegnati 101,6 milioni (102,6 milioni nel 2019), di cui 87,5 milioni di trasferimenti correnti ai Comuni senza vincolo di destinazione per ciascun anno del triennio. Alle politiche sociali e famiglia sono assegnati 95,7 milioni (86,2 milioni nel 2019), di cui 17,8 milioni trasferiti agli enti locali per i servizi sociali a favore delle persone anziane e inabili. Allo sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente sono assegnati 82,3 milioni (83,6 milioni nel 2019), di cui 8,1 milioni per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e 11,5 milioni agli enti locali per la realizzazione di impianti di depurazione. Ai trasporti e mobilità sono assegnati 98,2 milioni (80,1 milioni di euro nel 2019); per la tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali 43,7 milioni (34,3 milioni nel 2019); allo sviluppo economico e competitività 36,2 milioni (31,2 milioni nel 2019); alle politiche per il lavoro e la formazione professionale sono assegnati 27,3 milioni (27,7 milioni nel 2019), mentre all’agricoltura, politiche agroalimentari e pesca 20,8 milioni (18,5 milioni nel 2019); al turismo vanno 20,4 milioni di euro (10,6 milioni nel 2019), all’assetto del territorio e edilizia abitativa 2 milioni (7,2 milioni nel 2019), alle politiche giovanili, sport e tempo libero 8,4 milioni (4,7 milioni nel 2019). Per l’energia e diversificazione delle fonti energetiche sono previsti 5,9 milioni (3,3 milioni nel 2019).