Consiglio regionale – “Progetto salute 2030”: approvata una risoluzione

15 Maggio 2021News regionali

Il dibattito sulla petizione popolare depositata il 15 febbraio e sottoscritta on-line da 585 cittadini, che chiede di valutare una riorganizzazione sanitaria, ospedaliera e territoriale sulla base del “Progetto salute 2030”, ha occupato gran parte della seduta consiliare del 12 maggio 2021. Il Consiglio Valle, nel prendere atto dell’iniziativa, ha anche esaminato due risoluzioni depositate in Aula, approvando quella a firma dei Consiglieri Albert Chatrian (AV-SA), Aurelio Marguerettaz (UV), Paolo Cretier (PCP), Corrado Jordan (Vda Unie).

Il testo, adottato con 22 voti a favore (AV-SA, UV, VdA Unie, PlA, Consiglieri Bertin, Cretier, Jean-Pierre Guichardaz, Malacrinò e Padovani) e 13 contrari (Lega VdA e Consigliere Erika Guichardaz e Minelli), impegna il Governo regionale a procedere con la variante del progetto esecutivo dell’ala est dell’ospedale regionale per adeguarla alla salvaguardia e alla valorizzazione dei ritrovamenti archeologici per il tramite di SIV, Société Infrastructures Valdôtaines; a proseguire contestualmente le fasi progettuali della ristrutturazione dell’attuale ospedale e terminare la definizione e l’individuazione dei servizi ospedalieri che saranno attivati anche tenendo conto degli effetti dell’attuale pandemia; a procedere da subito all’attivazione del tavolo di lavoro tra Regione, Comune di Aosta, i progettisti e SIV al fine di proseguire la verifica in corso sulla compatibilità tecnico-progettuale ed economica, nonché sulla realizzabilità in termini cronologici adeguati dell’attuale progetto complessivo dell’ospedale, anche alla luce della pandemia; ad avviare un confronto sulla destinazione futura dell’ospedale Beauregard e dell’ex maternità; a presentare il progetto alla popolazione valdostana attraverso gli strumenti più opportuni.

Respinta, invece (con 13 voti a favore di Lega VdA, Guichardaz e Minelli, 4 contrari di PlA e Assessore Marzi, 18 astensioni), la risoluzione proposta dalle Consigliere di PCP Erika Guichardaz e Chiara Minelli, che riteneva necessari ulteriori approfondimenti riferiti alla visione dell’intero presidio ospedaliero e della nuova destinazione dell’ospedale Beauregard e dell’ex maternità, ai costi e ai tempi di realizzazione delle opere previste nonché al reperimento dei fondi necessari, prevedendo la riapertura di un tavolo con il Comune di Aosta, non coinvolto nei lavori di esame della petizione da parte delle Commissioni consiliari.

Per il Vicecapogruppo di AV-SA, Pierluigi Marquis, «gli spunti forniti dalla petizione sono meritevoli di riflessione e utili alla politica per prendere decisioni. Il fatto di non aver potuto contare su un ospedale nuovo nella gestione della pandemia è stato un problema, ma è al contempo un bene, se si pensa in prospettiva al futuro: ora si può capitalizzare la brutta esperienza che viviamo e le evoluzioni nel campo medico. Sotto il profilo progettuale, oggi la letteratura sanitaria ci dice che le strutture devono essere modulari, flessibili e la coesistenza coi ritrovamenti archeologici non aiuta: sarebbe ben diverso procedere su un foglio bianco. Non possiamo che fare un atto di fede nei confronti di quanto ci è stato detto nelle audizioni e fare molta attenzione nel seguire l’iter progettuale della variante. Bisogna procedere per lotti, non avendo sufficienti risorse finanziarie, ma non si può prescindere da una visione organica; pertanto, non ci si può focalizzare sulla costruzione del nuovo ospedale senza tenere conto della ristrutturazione del Parini e delle altre strutture in disponibilità. Più si sovrappongono queste fasi, più riusciamo a dare alla comunità risposte funzionali. Ed è proprio la funzionalità la grande assente: è vero che bisogna recuperare il tempo perso, ma guai a puntare esclusivamente alla rapida esecuzione dei lavori, correndo così rischio di mettere a repentaglio la qualità, costringendo poi a mettere toppe negli anni a venire. Ribadisco: occorre una visione d’insieme, da gestire nel modo più contestuale possibile la programmazione, per soddisfare il bisogno pubblico.»

 

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