Il Consigliere di AV-SA Pierluigi Marquis ha affermato che «la situazione è difficile, mai la Valle d’Aosta ha affrontato un’emergenza come questa dal dopoguerra: oggi bisogna mettere in sicurezza i valdostani e fare fronte ai disagi sociali e alle difficoltà economiche. Mai come ora è difficile parlare di programmazione, ma occorre uno sforzo per orientare il nostro sguardo non solo all’emergenza ma anche alla ripartenza del sistema Valle d’Aosta. Ieri c’è stato un grosso grido di dolore di chi è stato particolarmente penalizzato da questa situazione. È importante quindi integrare al più presto gli aiuti messi in campo dallo Stato per cercare di mitigare gli effetti della crisi. La pandemia si è inserita in una fase di economia già rallentata, mentre stava uscendo dalla crisi del 2008: bisogna quindi capire quali siano i problemi strutturali della Valle d’Aosta, scindendoli dall’emergenza. La situazione della nostra regione va rappresentata con alcuni numeri: rispetto al 2007 il nostro prodotto interno lordo è a meno 9%; dal 2007 la Valle ha perso 2.000 imprese, il 15% del sistema produttivo; dal 2007, si sono persi 1.500 posti di lavoro. Una situazione che dimostra come, negli ultimi anni, stavamo già perdendo terreno: questo fatto deriva anche dalla nostra caratterizzazione di popolo di montagna fatta di piccoli numeri e che ha avuto problemi a inserirsi nella globalizzazione. Bisogna puntare la freccia dell’arco in alto per non perdere delle opportunità e per tracciare la ripartenza. Ci sono degli interventi di riforma da fare per rivitalizzare l’economia della Valle: oggi occorre un patto per la semplificazione e la sburocratizzazione. Il DEFR sarà buono nel momento in cui declinerà in modo efficace i contenuti che stanno al suo interno. In una fase delicata come questa, non esiste una maggioranza e un’opposizione: bisogna darsi delle priorità, delle strategie comuni per fare fronte alle difficoltà e tracciare la nuova ripartenza. Importante quindi sarà l’approccio nell’attuazione di questo documento. Sarà anche importante che il Recovery fund e la programmazione europea 2021-2027, prima che una fonte di finanziamento, siano visti come strumento per una modernizzazione economica e sociale e per l’attuazione delle riforme strutturali di cui la Valle ha assoluta necessità, non solo per migliorare il funzionamento della Regione ma anche per dare un segnale di modernizzazione agli operatori economici che investono in Valle oltre che a tutti i valdostani.»